tag:blogger.com,1999:blog-14674546738050961132024-03-05T08:05:00.799-08:00TranSonanzeDa un ciclo di incontri in libreria, tra musica e libri, un blog che consiglia i migliori volumi in materia musicale e non solo. A cura dei giornalisti Donato Zoppo e Francesca GrispelloTranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-91828728638925835682014-09-17T12:11:00.001-07:002014-09-17T12:11:53.125-07:00Crac Edizioni tra rock in italiano e folk metal<div style="text-align: justify;">
Sono un lettore appassionato e attento dei libri pubblicati da <b>Crac Edizioni</b>. Trovo che la piccola ma battagliera <b>casa editrice anconetana</b> meriti attenzione per la passione, l'accuratezza delle grafiche, la voglia di occuparsi di segmenti di nicchia o di nomi di culto senza per questo investire tutto sul sensazionalismo. Ci sono però alcuni titoli sui quali ho alcune riserve, due in particolare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj00qVim5gZ2hBWpn1sXP51ryyjTNGQ9h7zwW_qNIRbfSnktZfflhXs360XQJot-aeLO-LPjalC1hSabTaYAwTZmj4i8wIGGehiTfSD5nfzb7JEwHnvam-r56E-zYI82-lIx13Pc8ONxAU/s1600/COVER_VAPENSIERO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj00qVim5gZ2hBWpn1sXP51ryyjTNGQ9h7zwW_qNIRbfSnktZfflhXs360XQJot-aeLO-LPjalC1hSabTaYAwTZmj4i8wIGGehiTfSD5nfzb7JEwHnvam-r56E-zYI82-lIx13Pc8ONxAU/s1600/COVER_VAPENSIERO.jpg" height="320" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo è <b><i>Va pensiero. 30 anni di rock e metal in italiano</i></b>. Basta dire che l'autore è <b>Gianni Della Cioppa</b> - ben coadiuvato da esperti come <b>Walter Bastianel e Marco Priulla</b> - per avere un'idea dell'approfondimento, della competenza e della passione profuse. Il concept di fondo è molto stimolante. Attenzione: non rock italiano - che potrebbe significare prodotto in Italia - ma <b>rock cantato in italiano</b>. Questo limita molto il raggio d'azione, ancor più ridotto poichè il periodo prescelto esclude gli anni '70 e parte dal decennio successivo: una scelta coraggiosa e condivisibile, visto che la gran parte delle trattazioni predilige l'epoca d'oro, quella del prog in particolare. La mia riserva riguarda però l'approccio: per quanto di piacevole lettura - con un tocco d'ironia che non guasta mai - il libro è sviluppato a mo' di enciclopedia, ovvero rock band con testi in italiano dalla A alla Z. Credo che tale modello sia superato e che un autore con la credibilità e la conoscenza di Gianni avrebbe potuto optare per un taglio storico molto più ampio e diacronico, potendo così sottoporre al lettore l'evoluzione temporale del linguaggio rock italiano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3neZVwM_gzmBMT67QotagZhqq8Zspii499a84FbB3M7Hm8TbkUkUqC04xfGlLeIfEcVvB5E7DHJA6BuYODTv0nc3-vbcz-KFujLfaNbBg3Sf3QYib0qI4CAe1yl8oimhv3CGTDOEWofE/s1600/COVER_FOLKMETAL.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3neZVwM_gzmBMT67QotagZhqq8Zspii499a84FbB3M7Hm8TbkUkUqC04xfGlLeIfEcVvB5E7DHJA6BuYODTv0nc3-vbcz-KFujLfaNbBg3Sf3QYib0qI4CAe1yl8oimhv3CGTDOEWofE/s1600/COVER_FOLKMETAL.jpg" height="320" width="201" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Di stampo completamente diverso <b><i>Folk Metal. Dalle origini al Ragnarok</i></b> di <b>Fabrizio Giosuè</b>. Ciò che balza subito all'occhio è la incontenibile passione dell'autore, personalità piuttosto conosciuta e apprezzata nel settore: ben venga uno slancio del genere, a patto che sia tenuto a freno laddove è necessario iniziare il lettore a un ambiente particolarmente suggestivo e ricco di connessioni extra musicali. Quando l'autore - nella parte iniziale che ha una funzione definitoria del <b>fenomeno folk metal</b> - afferma a pag. 11 che "folk è l'insieme principale" e tra i suoi sottoinsiemi c'è "il folk stesso", la confusione è dietro l'angolo (ed è meglio non addentrarsi nelle vie impervie degli insiemi tra il teorema di Cantor e l'antinomia di Russell...). Giosuè resta legato a questo assunto di partenza quando presenta ogni band, catalogandola come <b>folk, pagan o viking</b> (e rispettivi sottogeneri tra black, epic e così via). Al netto di tale annotazione, il libro scorre in modo gradevole, rafforzato dalla cura per il dettaglio dell'autore, che ripercorre con dovizia le vicende delle formazioni folk metal, dai grandi <b>Skyclad </b>alla scoperta - almeno per chi scrive - degli <b>Otyg</b>, passando per gli italiani FolkStone.</div>
<br />
<a href="http://www.edizionicrac.blogspot.com/">www.edizionicrac.blogspot.com</a><br />
<br />
<div style="text-align: right;">
D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-73142716813023651012014-09-16T11:59:00.001-07:002014-09-16T11:59:58.557-07:00Donne e rock, cartoline e icone: le immagini di Angelo Fuschetto e Fausto Gilberti<div style="text-align: justify;">
Un <b>professore sannita</b> a riposo, erudito, storico locale e collezionista. Un <b>disegnatore bresciano</b> quarantenne, ammalato inguaribile di rock, che trascorre le notti tra china e vinile. Cosa possono avere in comune <b>Angelo Fuschetto</b> e <b>Fausto Gilberti</b>? Nulla. Assolutamente nulla. Eppure i due testi che segnaliamo alla vostra attenzione hanno nella centralità dell'immagine e nell'attenzione al valore simbolico della stessa un trait d'union molto forte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUs0-gk_VthX9kKMOgg-XhILnx1QZO8wHzVrYfHXxr2juch5E1N_k69ge8i5AKFFijfUslLHiCx-acUmw0l1iqOgWyTX8t7zEq3smA4bNUeoqNdSAaqNNxtj_yF3qxFuFjO1lq3zc00zY/s1600/fuschetto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUs0-gk_VthX9kKMOgg-XhILnx1QZO8wHzVrYfHXxr2juch5E1N_k69ge8i5AKFFijfUslLHiCx-acUmw0l1iqOgWyTX8t7zEq3smA4bNUeoqNdSAaqNNxtj_yF3qxFuFjO1lq3zc00zY/s1600/fuschetto.jpg" height="296" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Donne in stile Liberty. Le cartoline che disegnarono un'epoca</i></b> (Auxiliatrix) è un testo prezioso concentrato su una delle sezioni più intriganti che Fuschetto possiede nel suo personale archivio-museo. Una promenade - più che un'esposizione, una sequenza - tra <b>cartoline provenienti dal fronte (15-18) caratterizzate dalla centralità della figura femminile</b>. Missive provenienti da zone di guerra, è vero, ma il succo dell'operazione va oltre la retorica bellica: far risaltare la bellezza, l'attenzione al dettaglio, la perfezione del vestiario, dei lineamenti femminili, la gentilezza sofisticata e altera delle pose, insomma il <b>trionfo della Belle Époque e dell'Art Nouveau.</b> Peccato che l'autore abbia riportato solo immagini e brevi didascalie: poter vedere il retro, non solo per l'affrancatura d'epoca ma anche per le dediche e i pensieri (in barba alla privacy di 100 anni fa...), avrebbe dato completezza e una curiosità in più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.auxiliatrix.com/">www.auxiliatrix.com</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD6OBoUGKlBbVrbSRLw6BHZJ4pkX69eq0eB92Xih2oa9QmwwgyatAgzylTTSH1Vvg2dVgibgnwzxt_kSCuuRLPlRiL49rj6xNYY_HaNMlfon52w_a6lmLG8axQmBTC8Vrwz69MI9BR1Y0/s1600/02_gil_rockstars_copertina1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD6OBoUGKlBbVrbSRLw6BHZJ4pkX69eq0eB92Xih2oa9QmwwgyatAgzylTTSH1Vvg2dVgibgnwzxt_kSCuuRLPlRiL49rj6xNYY_HaNMlfon52w_a6lmLG8axQmBTC8Vrwz69MI9BR1Y0/s1600/02_gil_rockstars_copertina1.jpg" height="226" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Non si risparmia invece Gilberti: <b><i>Rockstars </i></b>(Corraini) è un viaggio in lungo e in largo tra le principali <b>icone del rock dagli anni '60 ad oggi</b>. Uso volutamente il termine "icone" perchè Gilberti - disegnatore dal tratto surreale, visionario e talvolta grottesco - punta proprio sulla dimensione simbolica, oserei dire sacrale (non così fuori luogo visto l'affetto del popolo rock verso le liturgie...), delle grandi personalità rock. Non è un ritrattista in senso stretto, può avvicinarsi a un caricaturista, ma in realtà coglie gli elementi salienti di Led Zeppelin e Miles Davis, Cure e Arcade Fire, David Sylvian e Kasabian, connotando il tutto di linee essenziali e soprattutto di profonda ironia. Il mito di <b>Re Elvis</b> e tutto il resto è nulla, gli ampli dei <b>Can </b>come colonne di cattedrali, i <b>Joy Division</b> sperduti in un campo innevato, il <b>Johnny Cash</b> statuario e imponente di <i>American Recordings</i> le tavole più struggenti di questa originalissima esperienza in bianco e nero.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.corraini.com/">www.corraini.com</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-77897425367799382042014-08-20T02:41:00.000-07:002014-08-20T02:41:11.147-07:00Matteo Guarnaccia: 'Sciamani. Istruzioni per l'uso' (Shake Edizioni)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsLuTI4ME19RMrLKJPpEqJzKVsbal3nSIAv2LoBCUaKiEVMotu_rAItSnVcIcldzqHrmCzsLb6PblrVtU1XLFDZuDu3qoBIAzuwRt_pAT75WhySTF_AAy3CzwYWjK-5z50LKUD5ikc3CE/s1600/guarnaccia+sciamani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsLuTI4ME19RMrLKJPpEqJzKVsbal3nSIAv2LoBCUaKiEVMotu_rAItSnVcIcldzqHrmCzsLb6PblrVtU1XLFDZuDu3qoBIAzuwRt_pAT75WhySTF_AAy3CzwYWjK-5z50LKUD5ikc3CE/s1600/guarnaccia+sciamani.jpg" height="320" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tempo, volontà, consapevolezza. Provate a tracciare le differenze tra le <b>pratiche iniziatiche tradizionali </b>e il folleggiante mondo della <b>psichedelia giovanile</b> dagli anni '60 ad oggi, e troverete nelle tre paroline iniziali una possibile chiave di lettura. <b>L'esoterismo </b>ci insegna che per giungere ad altri stati di coscienza, per saggiare nuovi livelli dell'essere, è necessario un lungo, complesso e accidentato percorso, riservato a pochi e meritevoli, con occhi nuovi e disponibilità esperienziali messe alla prova. La sfavillante <b>epopea psichedelica</b> arriva agli stessi risultati con il volo magico dell'acido, con lo strumento lisergico che guida accelerando il grande drop out: René Guenon sarebbe inorridito, ma la disinvolta politica gnostica di Timothy Leary ha sintetizzato bene la tensione di una generazione, quella del "we want the world and we want it now", vogliosa di conoscenza e liberazione ora, tutta, subito. <b>Matteo Guarnaccia</b> ha saputo muoversi egregiamente a metà del guado, raccontando con ironia, con vena dissacrante e iconoclasta e con l'ausilio della sua <b>visionaria arte grafica</b>, i rapporti tra questi due fenomeni, così vicini e complementari ma così lontani negli strumenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>"Sciamani. Istruzioni per l'uso"</b> (Shake Edizioni) è probabilmente il suo testo più completo nell'immaginare un percorso comune e unitario - non più parallelo - tra lo <b>studio tradizionale e i grandi manifesti psichedelici,</b> tra Mircea Eliade e Jack Kerouac, tra Elemire Zolla e Re Nudo. Stavolta si va indietro, più lontano dei festival giovanili degli anni '70, ancora più lontano delle mode underground che infiammarono l'Europa nel dopoguerra: Guarnaccia si avvicina alle riflessioni del suo<b> "Almanacco della pace"</b> o dello stesso <b>"Neopaganesimo"</b> e soprattutto ai protagonisti sotterranei dell'antica relazione tra cielo e terra, esserei cosmici che sfidano la forza di gravità, dialogano con gli spiriti e parlano con le voci del mondo da provetti psicoaviatori. Gli <b>sciamani</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Usando una <b>chiave "pop"</b>, che va dalle istruzioni per l'uso del titolo alla deliziosa<b> "hit parade sciamanica"</b> (che comprende brani, film, luoghi, strumenti e modalità di reclutamento), Guarnaccia rende piacevole e immediata la lettura, avvalendosi ovviamente della sua inconfondibile traccia visiva (con tanto di <b>illustrazioni e gallerie sciamaniche</b> in cui tuffarsi senza rete). Ciò che più colpisce del testo è la disinvolta - ma non improvvisata nè priva di fondamenta - capacità di accostare ai vari <b>Jodorowski e Castaneda</b> personalità imprevedibili come Picasso e Artaud, Claudio Rocchi e Wile Coyote, leggendo lo sciamano non più come una figura isolata ed elitaria, ma come figura speciale in mezzo agli uomini, come chiunque di noi - novello Bagatto - sappia volare ubriaco di altitudini. Soffiando amore supremo, nascendo e rinascendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<a href="http://www.shake.it/"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">www.shake.it</span></a><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-34914293030444960852014-07-27T02:08:00.000-07:002014-07-27T02:08:36.695-07:00Lunga vita al metallo italiano: tre libri Crac su Skanners, The Black e Vanadium<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaqOVVifX4vD4WShfheaFYTT2lZ15YGb5sc0RHlIcNtpZxqPI0nEQ5E_CY5Fzv0h_X01cyxVbPY9qPa1vN1-NZbQySAjN8VlBp46BNVJUoKVl7wcbyfHrlIlp2Jz96-CDxDu2ICYQDcsE/s1600/COVER_SKANNERS.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaqOVVifX4vD4WShfheaFYTT2lZ15YGb5sc0RHlIcNtpZxqPI0nEQ5E_CY5Fzv0h_X01cyxVbPY9qPa1vN1-NZbQySAjN8VlBp46BNVJUoKVl7wcbyfHrlIlp2Jz96-CDxDu2ICYQDcsE/s1600/COVER_SKANNERS.jpg" height="320" width="202" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Lunga vita al metallo italiano</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. A differenza del </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">progressive</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> anni '70, nato e cresciuto in pompa magna grazie a un contesto storico e sociale più favorevole all'ingresso del rock d'oltremanica (ma anche all'unicità di formazioni inimitabili come PFM, Banco, Area, Orme, Osanna etc.), l'</span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">heavy metal tricolore </b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ha avuto maggiori difficoltà di affermazione, non ha goduto di ampi spazi mediatici, ha sofferto il progressivo decadimento dell'industria discografica, e naturalmente si è scontrato con una cultura musicale nazionale poco disposta alle </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sonorità più aggressive e taglienti dell'hard</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Questa riflessione accomuna tre testi pubblicati da </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Crac Edizioni</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">, casa editrice indipendente anconetana che, insieme alla milanese Tsunami, sta costruendo un catalogo ad hoc, dedicato proprio alle varie declinazioni del metallo italiano, con un occhio di riguardo all'apparato iconografico. </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Skanners, The Black e Vanadium</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> i tre nomi in questione, per tre testi "ufficiali" che, se letti insieme, forniscono una panoramica molto interessante ed esauriente sullo </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">stato di salute del rock duro in Italia tra anni '80 e '90</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP1eJw4RIxpOc3qIf6jp534GOe4UBPjEn2xLmEBm4hTm7MKri5ozBDL_g-uIOofFtkoPReUEEXKMvwqE3fNrvKdWsxc1ctDQhKKVYiFSUJgE-TqUh14ptTMNCLOOHmrzWZVW0FpNsKn2M/s1600/Vanadium.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP1eJw4RIxpOc3qIf6jp534GOe4UBPjEn2xLmEBm4hTm7MKri5ozBDL_g-uIOofFtkoPReUEEXKMvwqE3fNrvKdWsxc1ctDQhKKVYiFSUJgE-TqUh14ptTMNCLOOHmrzWZVW0FpNsKn2M/s1600/Vanadium.jpg" height="320" width="234" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Indubbiamente il nome di punta sono i <b>Vanadium</b>, raccontati da Luca Fassina in <b><i>Vanadium. La biografia ufficiale</i></b>. L'autore però sceglie di farsi da parte, di restare dietro le quinte, per mettere in prima fila una nutrita messe di <b>testimonianze inedite</b>: quelle dei membri della band, dei roadies, degli addetti ai lavori che nel corso degli anni hanno incrociato la loro attività con quella del blasonato gruppo milanese, autentica istituzione del rock italiano anni '80. Ed è proprio <b>Milano </b>la protagonista del libro: luogo di incontro e di scontro tra <b>Pino Scotto</b> e colleghi, città che non ha sofferto in maniera drammatica l'arrivo del riflusso musicale provando invece a garantire una sorta di continuità, come dimostra il trait d'union tra i punk rockers Kaos Rock e i Vanadium, ovvero il <b>Centro Sociale Santa Marta</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmeggJ-rgcfM7Or0DGUerDjuyvOLgC5GrDW3flqYZHLDUAJiJEgJsEL7hzMEkl2reHO0qEyTku3hbiQzWNLTlroJpRoaX8Rc8pXxO8tXjdUYn2RNHysE8VEXPPw2RkltnFrchTKAcYGZg/s1600/COVER_THE-BLACK.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmeggJ-rgcfM7Or0DGUerDjuyvOLgC5GrDW3flqYZHLDUAJiJEgJsEL7hzMEkl2reHO0qEyTku3hbiQzWNLTlroJpRoaX8Rc8pXxO8tXjdUYn2RNHysE8VEXPPw2RkltnFrchTKAcYGZg/s1600/COVER_THE-BLACK.jpg" height="320" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>The Black e Skanners</b> si sono mossi invece in ambienti di provincia, rispettivamente <b>Pescosansonesco (PE) e Oltrirasco (BZ)</b>: eppure, caratteristica frequente nella storia del rock italiano, proprio le località fuori dai giri ufficiali hanno stimolato i musicisti a dare il meglio e ad affrancarsi dal provincialismo. Il <b>doom guru abruzzese</b> e gli <b>alfieri denim & leather altoatesini</b> ("i Saxon italiani"!) hanno potuto sviluppare la propria direzione e raggiungere risultati importanti proprio grazie a tale contesto: ovviamente non hanno ottenuto la visibilità dei Vanadium ma ancora oggi sono ricordati per la cifra stilistica e le peculiarità. Una personalità artistica come <b>Mario "The Black" Di Donato</b> rende il libro su di lui estremamente stimolante: il rapporto tra pittura, religiosità arcaica e dark rock lo rende un unicum nel panorama nazionale. Quella degli <b>Skanners </b>invece è una vicenda prettamente musicale: non a caso è allegato al libro un DVD che rafforza il percorso di memoria a loro dedicato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://edizionicrac.blogspot.it/">http://edizionicrac.blogspot.it/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
D.Z.</div>
<div>
<br /></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-17918625762881556242014-03-25T12:53:00.003-07:002014-03-25T12:54:03.351-07:00Metà oscure e cuori pedoni: due libri su Pink Floyd e Van Der Graaf<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Metà oscure e cuori pedoni</b>. E al centro, il <b>dramma dell'identità</b>. Pur facendo parte della medesima temperie sonora e culturale, quella della <b>prima metà degli anni '70</b>, è difficile accostare e considerare simili o affini due album come <b><i>The Dark Side Of the Moo</i></b>n e <b><i>Pawn Hearts</i></b>. Lussureggiante, diretto e patinato il primo, aspro, doloroso e visionario il secondo. Eppure un elemento in comune c'è: l'indagine e l<b>'introspezione sull'essere umano</b>. Due libri approfondiscono questa componente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy5oQ3K3NIHTgDuBY-I9wzP7Iapf4KK-vWRyXFPbas7D0rjV0Ovf-ZhNga7ONr9rLRdj41vSRMoSkI-Cc03w_ZUZG_ipDtxZbVkVj_zkDekOfALik6hhd3V0F8zsYa163-fFrAGu3UsFE/s1600/Marco-Bracci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy5oQ3K3NIHTgDuBY-I9wzP7Iapf4KK-vWRyXFPbas7D0rjV0Ovf-ZhNga7ONr9rLRdj41vSRMoSkI-Cc03w_ZUZG_ipDtxZbVkVj_zkDekOfALik6hhd3V0F8zsYa163-fFrAGu3UsFE/s1600/Marco-Bracci.jpg" height="320" width="279" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il primo è <b><i>The Dark Side Of The Moon. Viaggio nell'identità dei Pink Floyd</i></b> (Aereostella) di <b>Marco Bracci</b>. L'autore toscano - che abbiamo apprezzato tempo fa per <i>Da Modugno a X Factor</i> - parte da un osservatorio privilegiato: <b>sociologo della comunicazione</b> (ma anche appassionato cultore di classic rock), Bracci guarda a Waters e soci in una fase speciale di <b>ridefinizione della propria identità di gruppo</b>, in pratica dall'uscita di Syd Barrett. Egli dunque ripercorre il tragitto che porta i PF dalle sperimentazioni psichedeliche dei primi anni '70 al <b>sontuoso concept del 1973</b>, analizzando compiutamente premesse e conseguenze del celebre plot <b>sull'alienazione</b>. Bracci si muove intorno alla <b>metà oscura</b>, considerata il punto di snodo e la chiave di volta di un'intera carriera, sia dal punto di vista strettamente musicale che concettuale: un saggio originale, che chiarifica alcune posizioni anche ideologiche che il Waters maturo approfondirà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieuZnbnNlvbntvyTYH9CjIJwelN9xZsr3hdWyxM43UVgDWCZ6HRd6GGMxJ-waKUre1Kv6sXgeoDECVe3O42jiFuqlCfEv9N6fKHWLtfoHAV8QEmPOPSCma_2o5dMaUNCdbEV9KL6horTo/s1600/paolo+carnelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieuZnbnNlvbntvyTYH9CjIJwelN9xZsr3hdWyxM43UVgDWCZ6HRd6GGMxJ-waKUre1Kv6sXgeoDECVe3O42jiFuqlCfEv9N6fKHWLtfoHAV8QEmPOPSCma_2o5dMaUNCdbEV9KL6horTo/s1600/paolo+carnelli.jpg" height="320" width="226" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La solitudine, i demoni interiori, i conflitti nelle profondità dell'animo, la desolata e tragica condizione umana. Se Waters affronta tali tematiche ponendo l'accento sulle difficoltà di comunicazione, sulle nevrosi contemporanee, <b>Peter Hammill </b>ha dalla sua uno slancio poetico e un impeto catartico unici nel loro genere. Solo un conoscitore attento e scrupoloso come <b>Paolo Carnelli</b> poteva addentrarsi nel making of di <b><i>Pawn Hearts</i></b>, capolavoro del Generatore annata 1971. <b><i>Van Der Graaf Generator - Pawn Hearts. Storia immagini parole musica</i></b> (Open art) è un saggio esauriente che narra la genesi dell'opera all'indomani del Six Bob Tour con Genesis e Lindisfarne: l'ispirazione hammilliana, l'esperienza stregata della registrazione nel Sussex, il rapporto con <b>Robert Fripp</b>, la straordinaria ed enigmatica copertina di <b>Paul Whitehead</b> e soprattutto il valore epocale di un disco difficile ma amatissimo. E cruciale per la costruzione identitaria dei VDGG.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-77610559568429523692014-03-14T04:11:00.002-07:002014-03-14T04:11:45.475-07:00Four Books In The Ground: quattro libri sul prog italiano...<div style="text-align: justify;">
<b>FOUR BOOKS IN THE GROUND</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>...quattro nuovi libri tra progressive italiano e dintorni...</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La macchina editoriale sul<b> progressive-rock </b>- e in particolare sul microcosmo italiano - non conosce battute d'arresto negli ultimi tempi. Quattro testi hanno catturato la nostra attenzione poichè insieme, con diversi approcci e differenti tematiche, rappresentano un ampio e singolare punto di vista sulla <b>stagione "aurea" del rock nostrano</b>. Due di questi hanno un taglio generalista che si rivelerà utile per i neofiti, in particolare il nuovissimo <b><i>I 100 migliori dischi del progressive italiano</i></b> (Tsunami Edizioni) di Mox Cristadoro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBz1m9U38pxMY13HDs1v0wfM0_V0BWe-dwulYgsZRMtDj_-4oSoE6E7qKfiLlk7JSBOilNen5-jmddL4TGPfAL4GtycloYSjT6-JPpjQOppLwOaPk6vwebXON57non2pNctgBcGhgrxkM/s1600/Mox+prog.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBz1m9U38pxMY13HDs1v0wfM0_V0BWe-dwulYgsZRMtDj_-4oSoE6E7qKfiLlk7JSBOilNen5-jmddL4TGPfAL4GtycloYSjT6-JPpjQOppLwOaPk6vwebXON57non2pNctgBcGhgrxkM/s1600/Mox+prog.jpg" height="320" width="228" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Benchè sia il classico libro-compilazione, che seleziona <b>i 100 migliori album dalla A alla Z</b>, è un contributo interessante: in primis è una sorta di esperimento della casa editrice <b>Tsunami</b>, particolarmente attenta al mondo del metal, in secundis un ottimo contributo da un autore molto noto come speaker radiofonico e batterista. <b>Cristadoro </b>è stato una voce storica di RockFM e attualmente colonna di Linea Rock: attento osservatore di culture rock, l'autore offre il suo punto di vista sul prog classico individuando e commentando <b>i "suoi" 100 dischi</b>. La letteratura sul prog indubbiamente non ha più bisogno di testi strutturati in questo modo, a meno che l'autore non proponga una lettura diversa: Mox infatti si muove <b>tra il saggio e il romanzo-mémoire</b>, mette in campo le sue conoscenze da collezionista ed esprime pareri talora eclatanti (il <b>Biglietto per l'Inferno</b> autore "probabilmente del miglior album rock mai pubblicato in Italia"). Gli lp selezionati sono gli evergreen, con qualche sorpresa positiva (ad es. l'ampio spazio dei <b>Goblin</b>, la giusta collocazione degli <b>Osanna</b>) e negativa (solo due lp per il <b>Banco</b>, l'inserimento di <i>Verità nascoste</i> delle <b>Orme </b>stride dinanzi all'assenza di <i>Uomo di pezza</i>). Testo consigliato a chi si sta avvicinando alla materia ma anche ai cultori che si nutrono di pareri difformi, di valutazioni nuove e non polverose.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvzmp2TNCDEhfNuMCjLLV15EQhKdrfRkwDsJSFcvobzX5eNfhWcmX_-WukjXZjdwCqmCg57MzCvS4MAYkksqgvsFtvWwi58NUug76zzhYuQ1fwmdITdeaqIV-g7rER6F7OlXkH4eRCH_g/s1600/prog+italiano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvzmp2TNCDEhfNuMCjLLV15EQhKdrfRkwDsJSFcvobzX5eNfhWcmX_-WukjXZjdwCqmCg57MzCvS4MAYkksqgvsFtvWwi58NUug76zzhYuQ1fwmdITdeaqIV-g7rER6F7OlXkH4eRCH_g/s1600/prog+italiano.jpg" height="320" width="237" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La classificazione analitica alla Mox è solo una parte di <b><i>Il libro del prog italiano</i></b>, classico volume della collana bertoncelliana Bizarre di <b>Giunti</b>: titolo importante e "definitivo", corredo iconografico accattivante, tre autori per tre linee di pensiero differenti. La parte più debole del testo è proprio quella finale, redatta da <b>Michele Neri</b>: "Maggiori e minori", ovvero la rassegna di tutti i gruppi del prog italiano, disco per disco con pallini d'ordinanza. Anche qui vale quanto espresso per Cristadoro: Neri è probabilmente il più competente e preparato esperto discografico italiano (il suo straordinario lavoro su Lucio Battisti parla chiaro) e i suoi pareri sono sempre motivati e ragionati, ma il suo contributo sconta l'inserimento in un libro che si propone con uno spirito diverso. Nello specifico i suoi colleghi, <b>John N. Martin </b>per la prima parte ("Evoluzione della specie) e <b>Sandro Neri</b> per la seconda ("Lambro e i suoi fratelli), si soffermano su due aspetti cruciali per la comprensione del nostro prog, ovvero il legame con la <b>politica </b>e la contestazione, e la dimensione collettiva dei concerti e <b>festival</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Martin opta per una narrazione che non mai ha trovato il giusto spazio nella letteratura sul prog italiano: partendo dall'assunto che il prog è fenomeno sociale figlio dell'<b>onda lunga del '68</b>, egli sviluppa il proprio intervento - anno per anno dal 1967 - individuando i punti di connessione tra <b>controcultura e musica</b>, tra il patrimonio dell<b>'Orda d'oro</b> ("l'ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale" cara a Balestrini e Moroni) e la fioritura del<b> nuovo rock tricolore</b>. E' un campo nel quale egli si muove con passione e competenza, tanto da rivelarsi molto utile nella lettura sulla fine del prog: <b>la "fine dell'ideologia della festa" </b>e la frammentazione del movimento contribuirono al riflusso e alla scomparsa di un fervore artistico senza eguali. Neri si inserisce in questo ampio scenario raccontando le <b>piccole e grandi Woodstock nostrane</b>: dalla calda notte zeppeliniana al Vigorelli al Parco Lambro, il giornalista illustra dinamiche e connessioni di una stagione che, ancor prima che discografica, è stata giovanile, liberatoria, creativa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAF3pdD7-uezBoJL5A9KtwqWbO_RujhCufH2vQBsLm5sP6rwhZmTVpnE5GVeTNQmIcol3wqDUs5WmOQ-eXG7vbDxVmGx3uMuvxFkJI0K-kyfUFbPfz5DEk4rqyQqOGVUqwSs14TRMzrq4/s1600/libro+lambro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAF3pdD7-uezBoJL5A9KtwqWbO_RujhCufH2vQBsLm5sP6rwhZmTVpnE5GVeTNQmIcol3wqDUs5WmOQ-eXG7vbDxVmGx3uMuvxFkJI0K-kyfUFbPfz5DEk4rqyQqOGVUqwSs14TRMzrq4/s1600/libro+lambro.jpg" height="320" width="204" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo filone è ancora più prezioso il nuovo libro scritto da un inedito duo: <b>Franz Di Cioccio e Francesco Schianchi</b> con <b><i>Libro Lambro. I festival giovanili </i></b>(Aereostella). Balza subito all'attenzione del lettore la scelta (felice e intrigante) del dialogo: il batterista della <b>PFM</b>, attento conoscitore del mondo del rock italiano, e l'intellettuale creativo, organizzatore del <b>Parco Lambro</b>, hanno optato per una lunga e fluida conversazione, con le idee-forza della <b>creatività</b>, della liberazione da "lacci e lacciuoli" borghesi, della ricerca di un'<b>autonomia culturale dai modelli angloamericani</b> anche nel modulo del rock festival. Inevitabilmente celebrativo ma senza trionfalismi, <i>Libro Lambro </i>ripercorre una storia irripetibile perchè figlia di <b>ambizioni e idealità </b>tipiche di un'epoca: nuove soggettività politiche, nuove espressioni musicali, il progressive come <b>colonna sonora della contestazione </b>e come allegoria di una tensione nuova fatta di sogno e prassi, di immaginazione e nuove egemonie. Piacevole e per certi versi sorprendente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifDlwdAetJxg3x1HPCNg37eWHNTQzkLOkbH5UBwr1vL6len1HefqVB0MduyjK14JpkZw_q5WpHrzo7mwIJgdsYJRGr1Ma_FIPcm9H4WAH480uIqTmp1Gur_8pk_Ok9skITbPACMcMoL00/s1600/Aldo+verit%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifDlwdAetJxg3x1HPCNg37eWHNTQzkLOkbH5UBwr1vL6len1HefqVB0MduyjK14JpkZw_q5WpHrzo7mwIJgdsYJRGr1Ma_FIPcm9H4WAH480uIqTmp1Gur_8pk_Ok9skITbPACMcMoL00/s1600/Aldo+verit%C3%A0.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal generale al particolare, dalla storia del nostro rock alla biografia di uno dei suoi protagonisti: <b>Aldo Tagliapietra</b>. Dopo la separazione dalle <b>Orme</b>, il suo fondatore sta vivendo una rinnovata giovinezza artistica, che trova in <b><i>Le mie verità nascoste</i></b> (Arcana) una sorta di grande riepilogo e di momento di snodo e riflessione. Raccolte dai giornalisti <b>Omero Pesenti e Gianpaolo Saccomano</b>, con la figlia <b>Gloria Tagliapietra</b>, le memorie di Aldo rievocano un passato antico, quello di una Venezia e di una <b>Murano </b>lontanissime e scomparse all'indomani della rivoluzione rock 'n' roll. Aldo ripercorre la sua <b>infanzia</b>, certi gesti dettati da remote ritualità, la scoperta della musica e la grande avventura delle <b>Orme</b>, fino ad oggi: se da una parte questo libro rivela tanti <b>aneddoti relativi al gruppo</b> (la sua fondazione, il celebre "quadernetto" con le canzoni scritte da Aldo, l'esperienza in studio, i concerti e i rapporti con l'estero, la recente rottura con Michi), dall'altra è l'occasione per conoscere gli <b>spazi privati dell'artista </b>(famiglia, figli, l'India, le speranze attuali).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-20250213542665955262013-12-27T02:20:00.000-08:002013-12-27T02:20:08.292-08:00Alessandra Izzo: 'Frank e il resto del mondo' (Armando Curcio Editore)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjX8hVoUteQHvXZlC7DzEesvqCJFtTEdhxKczdPgaep3Clkmrn5C5jjIRImERRQjhh8OqFfaNS4g_Pf4SYD3yrl3u0xc4DqAgtvyk4VWd40Btv-6OdnKSJ9b-pJwnDsdu91j4oeSJbsKI/s1600/Frank-e-il-resto-del-mondo-di-Alessandra-Izzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjX8hVoUteQHvXZlC7DzEesvqCJFtTEdhxKczdPgaep3Clkmrn5C5jjIRImERRQjhh8OqFfaNS4g_Pf4SYD3yrl3u0xc4DqAgtvyk4VWd40Btv-6OdnKSJ9b-pJwnDsdu91j4oeSJbsKI/s1600/Frank-e-il-resto-del-mondo-di-Alessandra-Izzo.jpg" height="252" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Alla fine del 1992 Adrian Belew sognò <b>Frank Zappa</b>: dopo avergli mandato un fax per raccontargli di questo singolare sogno, il maestro gli telefonò per ringraziarlo, dicendogli che era stato molto"dolce". Ancora oggi Belew racconta dello stupore per aver sentito quella parola da un personaggio difficile e complesso, un satiro provocatore, un decano dello sberleffo e un simbolo di integrità artistica. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dolcezza è la parola chiave di <b><i>Frank e il resto del mondo</i></b>, il nuovo libro di <b>Alessandra Izzo</b>. Giornalista, press agent e poliedrica autrice, la Izzo realizza un dolcissimo un atto d'amore dedicando alla figura di Zappa - esattamente a vent'anni dalla sua scomparsa, <b>4 dicembre 1993 </b>- un florilegio di <b>interviste</b>. <i>Frank e il resto del mondo</i> è un titolo emblematico: da una parte <b>l'artista</b>, unico, inimitato e ricco di contraddizioni, dall'altra parte il <b>mondo </b>di collaboratori, estimatori e amici interpellati per ottenere aneddoti, ricordi, riflessioni. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Musicisti di prim'ordine come <b>Ed Mann, Bunk Gardner e Ike Willis</b>, illustri testimoni nostrani come <b>Claudio Trotta, Fabio Treves e Massimo Bassoli</b>, figure borderline come il medusologo <b>Ferdinando Boero</b> e l'attore <b>Rutger Hauer</b>: tutti accomunati dall'aver percorso insieme a Frank un segmento della sua vita. Inevitabile l'effetto agiografico ma l'obiettivo dell'autrice, ovvero focalizzare la personalità zappiana attraverso il ricordo di chi lo conosceva bene, è raggiunto: emerge così un compositore ironico ma sulla difensiva con chiunque, generoso fino all'eccesso eppure oculato nella gestione economica, profondamente devoto alla musica ma anche al suo ego. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.armandocurcioeditore.it/">www.armandocurcioeditore.it</a></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">D.Z.</span>TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-19808882984744210072013-11-08T11:16:00.002-08:002013-11-08T11:16:37.058-08:00Peter Hammill. Fogwalking - Tutti i testi 1971-1980 (Ph-VDGG Study Group)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYo8Vzqa2SEtgAmUtk97BZlxMWZB_whtRhKarWFApMqjOrk1KUsT-GFfKZByM7gGOcc52ZMOpmHO4XIhime7-Jgn8MU7K7bGQGNbk95DV5fL8KGQwbIc3UzMMTh2kbwvzg5BxCGRSg2Ng/s1600/fogwalking.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYo8Vzqa2SEtgAmUtk97BZlxMWZB_whtRhKarWFApMqjOrk1KUsT-GFfKZByM7gGOcc52ZMOpmHO4XIhime7-Jgn8MU7K7bGQGNbk95DV5fL8KGQwbIc3UzMMTh2kbwvzg5BxCGRSg2Ng/s320/fogwalking.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Peter Hammill poeta rock</b>. Affermazione pacifica, ma proviamo a guardarla da un altro punto di vista: non più quello consueto del musicista rock anomalo per la profondità, le congiunzioni letterarie e filosofiche, l'impatto emotivo, ma quello dell'autore che affida al rock - e alla singolarità dell'esperienza progressive - un testo di elevata dignità poetica. Talmente elevata da reggere in pieno la separazione dalla musica, da godere di piena autonomia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Peter Hammill. Fogwalking - Tutti i testi 1971-1980</i></b> ribadisce quanto affermato nelle varie pubblicazioni dedicate a Bob Dylan, Leonard Cohen, Van Morrison e - per arrivare ad ambienti più vicini a Hammill - anche Pete Sinfield: in alcuni casi la dignità poetica dei testi è tale da poter sostenere una lettura indipendente dal contesto musicale nel quale sono nati. Prendiamo <i>Chameleon in the Shadow Of The Night</i> (1973), <i>In Camera</i> (1974) oppure <i>Over </i>(1977): le riflessioni esistenziali, la qualità e la verticalità degli interrogativi, l'esistenza di spazi testuali che coinvolgono l'ascoltatore (e il lettore...) non tanto perchè risuonano corde profonde ma soprattutto perchè ne stimolano la partecipazione attiva, peculiarità che hanno reso la penna hammilliana unica nel suo genere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Questo nuovo libro coordinato da <b>Luca Fiaccavento ed Emilio Maestri</b> - colonne del <b>Gruppo di studio dedicato a Van Der Graaf e Hammill</b> - segue la precedente operazione dedicata ai testi del Generatore e si sofferma sulla prima fase dell'attività hammilliana: dal debutto in proprio di <i>Fool's Mate</i> (1971) al disco-crocevia <i>A Black Box </i>(1980), ultimo atto di un decennio di grande impegno e di progressiva ridefinizione della propria poetica. Come accade per ogni atto di traduzione, gli autori offrono la loro interpretazione: il più possibile fedele allo spirito originale, tanto da utilizzare preziose chiose hammilliane che si rivelano decisive, anche quando lasciano aperte più possibilità ermeneutiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Rispetto ai testi per il Generatore, quelli solisti rivelano un Hammill lacerato di fronte ai propri abissi interiori, oppure un poeta vate di fronte ai grandi cambiamenti del decennio: allegorie, critica e memorie di particolare complessità. Un vero e proprio camminare nella nebbia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.phvdggstudygroup.it/"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">www.phvdggstudygroup.it</span></a></div>
<br />
<div style="text-align: right;">
D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-20170701244684445312013-11-02T07:53:00.001-07:002013-11-02T07:53:24.668-07:00Luca Pollini: 'Musica leggera Anni di piombo' (No Reply)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHnuXaHEEkWmHj11FoskqKNmp8nmc6GcFlvAckB7puXZXDNG1g_3MMtIzOUv51GbQCjhuEZcxohcqAm2Gv-UH2vZ3TzRReSz6h-B0D3ni1Q_w8z5fwuXfdC7-YpsECQ2U_YaGzcKkR3qI/s1600/covermusicaleggera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHnuXaHEEkWmHj11FoskqKNmp8nmc6GcFlvAckB7puXZXDNG1g_3MMtIzOUv51GbQCjhuEZcxohcqAm2Gv-UH2vZ3TzRReSz6h-B0D3ni1Q_w8z5fwuXfdC7-YpsECQ2U_YaGzcKkR3qI/s320/covermusicaleggera.jpg" width="216" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
“I nostri non sono dischi, sono progetti politici”. La celebre affermazione di <b>Demetrio Stratos</b>, manifesto programmatico dell’esperienza Area usato a mo’ di esergo per il nuovo libro di <b>Luca Pollini</b>, è il fil rouge di uno dei decenni più controversi e dibattuti della nostra storia. Agli anni ’70 e alla musica ribelle della turbolenta decade l’autore dedica il suo contributo per la collana <b>Velvet</b>: in poche pagine Pollini fornisce le coordinate per comprendere intenzioni, obiettivi, modalità espressive e orizzonti culturali di chi all’epoca suonava tra molotov, acidi, bandiere e ciclostile. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Esperto di costume e attento osservatore delle realtà giovanili, Pollini parte da lontano, dalla penetrazione di stilemi e tensioni dylaniane nell’opera dei primi cantautori e dall’avvento del movimento beat nella Milano perbenista e borghese dei primi anni ’60. La parte del leone è tuttavia riservata all’<b>onda lunga del ’68</b>: i protagonisti (gruppi, formazioni politiche, riviste, radio libere), le canzoni più rappresentative, la stagione dei grandi festival, fino all’epilogo simbolico dei polli e della violenza del <b>Parco Lambro</b> annata 1976. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Più che un saggio analitico, <b><i>Musica leggera</i></b> è una sorta di compendio, un manuale introduttivo per neofiti che fornisce le indicazioni di base: non mancano gli errori (ad es. l’accusa di Joe Vescovi dei Trip agli organizzatori che avrebbero truccato il festival non avviene nel 1974 a Roma ma nel 1971 a Viareggio) ma la lettura è piacevole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.noreply.it/">www.noreply.it</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
d.z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-5842523158116062752013-10-29T11:23:00.003-07:002013-10-29T11:23:27.861-07:00Massimo Cotto: 'Pleased To Meet You. Spigolature Pop' (Vololibero Edizioni)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUnvUQ_c2Ywr7jSCJmMRgBpxmhQo64NLR7igkxhxPJIFna-lBs7qmTM25zE2EiMPit1LdNMfC4mVOiL43iusl2OMI_nxg5viyNy8qRy9DptABG-m9K6QFcuupCeXraKEOSB5XigJrPRXo/s1600/pleasedtomeetyoucover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUnvUQ_c2Ywr7jSCJmMRgBpxmhQo64NLR7igkxhxPJIFna-lBs7qmTM25zE2EiMPit1LdNMfC4mVOiL43iusl2OMI_nxg5viyNy8qRy9DptABG-m9K6QFcuupCeXraKEOSB5XigJrPRXo/s320/pleasedtomeetyoucover.jpg" width="212" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Irresistibile <b><i>Pleased To Meet You</i></b>. Le <b>"spigolature pop" </b>di <b>Massimo Cotto </b>sono un piacevole e coinvolgente amarcord, un osservatorio personale e professionale - talvolta privato e affettuosamente nostalgico - direttamente da un'altra epoca e da un altro mondo. Quello di una <b>stampa rock </b>rampante ma appassionata, periferica come quella italiana ma disposta a girare il mondo a caccia di rockstar mostrando il volto nostrano del professionismo, non sempre così gossipparo e provinciale come lo si dipinge.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nata dall'obiettivo di comprare con i proventi delle vendite un <b>defibrillatore per il Teatro Alfieri della sua Asti</b>, la nuova fatica di Cotto conquista per la semplicità del progetto: un florilegio di <b>interviste </b>ridotte ad aneddoti, una sequenza di flash che riportano ai suoi incontri con <b>Miles Davis, Jackson Browne, Fabrizio De Andrè, Iggy Pop, Nanda Pivano, Eric Clapton </b>e centinaia di altri divi. Cotto ha vissuto in prima fila i tempi d'oro del <b>nostro giornalismo musicale</b>: corrispondente di quotidiani nazionali, columnist di riviste specializzate, direttore di testata, amatissima voce radiofonica e biografo rock, egli è un testimone più che attendibile di un modo quasi scomparso di fare giornalismo. Per quanto <i>Pleased To Meet You </i>sia la versione più friccicarella della raccolta di interviste <b><i>Everybody's Talking</i></b> (pubblicata da Aliberti nel 2007), è un gradevole spaccato dell'umanità - varia, anomala e frastornante - che popola il mondo del rock.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tra un <b>Nick Cave </b>in preda al vomito, un <b>Robert Plant</b> incantevole affabulatore, un <b>Leonard Cohen</b> dal passo felpato e la casa luminosa e un <b>Lou Reed</b> scontroso ma dal cuore tenero, Cotto ci offre il ritratto di un'epoca che volge al tramonto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.vololiberoedizioni.it/"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">www.vololiberoedizioni.it</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-20537670940327788072013-10-26T09:51:00.003-07:002013-10-26T09:51:40.651-07:00Franco Mussida: 'La Musica Ignorata' (Skira Editore)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizhq7jwJkXMSooIbuGVPdW8GrZcZ0DYR3RJOcv0k8ZuT1tq_-6eqx4CQgnj4W9516foJs60RSFiFzO7NJTEfs76CQBc9d8BGwgVnfKK6AmSm50ru9ZMqZSRpgr0epjsO1kfxmdCjz9fxo/s1600/La-Musica-Ignorata-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizhq7jwJkXMSooIbuGVPdW8GrZcZ0DYR3RJOcv0k8ZuT1tq_-6eqx4CQgnj4W9516foJs60RSFiFzO7NJTEfs76CQBc9d8BGwgVnfKK6AmSm50ru9ZMqZSRpgr0epjsO1kfxmdCjz9fxo/s320/La-Musica-Ignorata-cover.jpg" width="221" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando ai tempi di <i>Supernatural </i>il redivivo <b>Carlos Santana </b>sosteneva che la sua musica migliorava l'ascoltatore modificandone la struttura molecolare tutti giù a ridere, in primis la stampa che lo sfotteva come fricchettone impenitente. Quando è stato <b>Robert Fripp</b> ad affermare la stessa cosa, con termini diversi ma uguali nella sostanza, tutti intimoriti perchè se parla Fripp c'è di sicuro del vero. Ma quanti musicisti hanno realmente approfondito il rapporto tra il mondo delle note e il microcosmo interiore che riceve e assimila melodie, armonie e ritmi? <b>Franco Mussida</b> è uno di questi e il suo libro <b><i>La Musica Ignorata</i></b> è la dimostrazione di quanto le mani, la mente e il cuore di un compositore possano essere canale di energia, veicolo di <b>mutamenti profondi</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il libro del chitarrista della <b>PFM </b>nasce come catalogo della sua recente mostra <b><i>Stazioni d'ascolto con vista sulla musica </i></b>ma trascende questa funzione per presentarsi come diario di bordo di un lungo viaggio intrapreso decenni fa con la Premiata e che prosegue tuttora in numerose forme, ultima delle quali - meno nota ma altrettanto meritevole di attenzione - quella di <b>scultore</b>. Che cosa rappresentano queste <b>padelle dorate </b>che Mussida ha esposto a San Marino fino allo scorso settembre? <i>La musica ignorata</i> è una guida, anzi una sorta di "legenda" alla creazione di queste sculture che hanno un profondo valore simbolico: la <b>padella</b>, per quanto prosaica e domestica, è luogo di mutazione alchemica, il <b>manico</b> è il mezzo di contatto tra artefice e ingredienti, la <b>terracotta </b>è il materiale antico e familiare, i simboli incisi rappresentano la chiave di lettura dell'intera operazione, ovvero gli <b>intervalli</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg64N6odqyGhzMf3U_rPvTpQo1jUXRFU8QMJZ8NuxjHr_irq9MmC7s3pKrbtJK265hyZYSE24CfZydvh2nlmDU6u0sMEAAp2NIvOe7UsyK4PG8-0bkVKGj8p1mzrHZwqM5e9ERfeSN9GI8/s1600/padella+mussida.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg64N6odqyGhzMf3U_rPvTpQo1jUXRFU8QMJZ8NuxjHr_irq9MmC7s3pKrbtJK265hyZYSE24CfZydvh2nlmDU6u0sMEAAp2NIvOe7UsyK4PG8-0bkVKGj8p1mzrHZwqM5e9ERfeSN9GI8/s320/padella+mussida.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Come già esposto negli atti del convegno <b><i>Dopo i Beatles</i></b>, Mussida dà notevole importanza all'<b>intervallo tra le note</b> come architrave per la composizione e sottolinea quanto i tredici intervalli siano dotati di una straordinaria potenza, dall'inquietudine dell'intervallo di seconda alla forza creatrice della sesta. La musica è <b>"ignorata"</b> perchè ne percepiamo consapevolmente solo una parte, e l'autore si sofferma su quella <b>nascosta e inudibile, eterea e inafferrabile</b> ma portatrice di mutazioni sensibili. La triade <b>suono-vibrazione-emozione</b> e il valore gnostico degli intervalli materializzati nelle padelle toccano speciali <b>stati di coscienza</b> e trovano dimostrazione negli esperimenti didattici e conoscitivi che Franco ha sviluppato nella <b>realtà carceraria</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Chi è abituato ad ascoltare Mussida come uomo di rock d'arte e d'immaginazione troverà qui un antroposofo completo e un musicista olistico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.skira.net/"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">www.skira.net</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">D.z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-40158092829636022432013-02-10T09:53:00.003-08:002013-02-10T09:53:42.855-08:00Enrico Merlin: '1000 dischi per un secolo'; Paolo Tosi: 'Contatto'<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhck39Y3EDEljUc4nr6EK8Vrcgu3Rre7zKY_RgChD4m2aqlfE9GEGxRRtPAQsBEOPlLMXXqXW_Oqhpm8iOy73LqKqRRRWYJ2cJJOOtxw8TmHiqWXZNRn4B5DgwwxNW3CgzBz1xeEWw-JwE/s1600/Enrico+Merlin.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhck39Y3EDEljUc4nr6EK8Vrcgu3Rre7zKY_RgChD4m2aqlfE9GEGxRRtPAQsBEOPlLMXXqXW_Oqhpm8iOy73LqKqRRRWYJ2cJJOOtxw8TmHiqWXZNRn4B5DgwwxNW3CgzBz1xeEWw-JwE/s320/Enrico+Merlin.jpg" width="307" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOmI4UjeGIvG_ptt_qAtPxftpdHCGu8McmfQjFUXjsNpaW4BzKzb9eCMHymsF45j7HomEzjYmz1IpquyXpdTjdJSTuLfOVDlfFjqBPXllOmxrZQC2YFyLbjvfCYAszz-bOUgHs8RHq2UQ/s1600/Paolo+Tosi.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOmI4UjeGIvG_ptt_qAtPxftpdHCGu8McmfQjFUXjsNpaW4BzKzb9eCMHymsF45j7HomEzjYmz1IpquyXpdTjdJSTuLfOVDlfFjqBPXllOmxrZQC2YFyLbjvfCYAszz-bOUgHs8RHq2UQ/s1600/Paolo+Tosi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a>Quando<b> Enrico Merlin </b>mi disse "Tanto quelli come noi non sono altro che dei folli, dei maniaci!", mi fu chiara una cosa importante. La componente "maniacale" spesso è scambiata per ossessione e non per qualcosa di affine alla ricerca di completezza, di esaustività, di universalità. Per realizzare un'opera monumentale come <i><b>1000 dischi per un secolo. 1900-2000</b></i> (Il Saggiatore) era necessaria una buona dose di sana follia, di quelle che rovesci la medaglia e trovi minuzioso raziocinio e profonda preparazione. Un secolo raccontato in mille opere, il <b>Novecento</b> vivisezionato in un migliaio di dischi. Musica registrata <b>"mai sentita prima"</b>, così l'autore individua il discrimine delle sue scelte: la creatività, l'impatto e l'influenza diventano la bussola per orientarsi in una lunga e appassionata compilazione che fortunatamente rifiuta le logiche di tutti quei libri dedicati ai <b>100, 500 o 1000 dischi più "belli" o più venduti</b>. In prefazione Merlin prova a inquadrare alcuni principi cardine delle logiche novecentesche (al trittico <b>melodia/armonia/ritmo</b> si affiancano <b>espressività, timbro e dinamica</b>) e a motivare con fermezza il <b>rifiuto di "caselle" e collocazioni in generi</b>. Ecco che, in una corposa sequela di capolavori, sfilano Bartòk e i Beatles, Janacek e i Pink Floyd, Satie e Charlie Parker: non un magma indifferenziato ma un susseguirsi di schede che analizzano con precisione il valoro e il ruolo di tante opere. La <b>popular music</b> spadroneggia, non mancano le sorprese ma anche qualche forzatura (tanto per restare in Italia: siamo sicuri del Perigeo di <i>Azimut </i>e del debutto dei Napoli Centrale?). Merlin è di mentalità aperta e orecchio disinvolto, tanto da ritrovare il meglio del tardo Novecento anche in nomi come Cannibal Corpse e Chemical Brothers accanto a Loren Mazzacane Connors e Kletka Red. Eccellente.<br /><br /><a href="http://www.ilsaggiatore.it/">http://www.ilsaggiatore.it</a><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOmI4UjeGIvG_ptt_qAtPxftpdHCGu8McmfQjFUXjsNpaW4BzKzb9eCMHymsF45j7HomEzjYmz1IpquyXpdTjdJSTuLfOVDlfFjqBPXllOmxrZQC2YFyLbjvfCYAszz-bOUgHs8RHq2UQ/s1600/Paolo+Tosi.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOmI4UjeGIvG_ptt_qAtPxftpdHCGu8McmfQjFUXjsNpaW4BzKzb9eCMHymsF45j7HomEzjYmz1IpquyXpdTjdJSTuLfOVDlfFjqBPXllOmxrZQC2YFyLbjvfCYAszz-bOUgHs8RHq2UQ/s320/Paolo+Tosi.jpg" width="320" /></a>Piccola appendice per chi in musica cerca sollievo, diversivi, spensieratezza. Completamente diverso - ma non per questo privo di senso e direzione - l'approccio di <b>Paolo Tosi</b>: si presenta come <b>"ascoltatore professionale di musica" </b>e già questo basta per capire che l'attitudine maniacale va a braccetto con quella di Merlin, ma con qualche differenza. <i><b>Contatto. Percorsi attraverso la musica di un ascoltatore più o meno indipendente</b></i> (Edizioni Draw Up) è un diario di viaggio lungo una vita e largo quanto una casa piena di dischi: memorie sonore, aneddoti personali che scorrono appoggiati a una torrenziale colonna sonora. Tosi racconta la sua vita di <b>appassionato di buona musica</b> - ancora una volta, ma con occhio e orecchio diversi, un inno alla rottura dei generi - giocando con i ricordi: <i>Contatto </i>diventa un romanzo universale perchè chiunque potrà riconoscersi nei passaggi dalle prime canzoni tirate giù fermando i solchi del <b>vinile </b>alla grande dispersione <b>digitale </b>degli ultimi anni. Come scrive <b>Ernesto Assante</b> nell'introduzione, si tratta di "gente strana, che ama vivere con la colonna sonora sempre accesa".<br /><br /><a href="http://www.edizionidrawup.it/">http://www.edizionidrawup.it</a><br /><br />D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-87597626989717135812013-01-26T02:08:00.001-08:002013-01-26T02:08:17.591-08:00Max Marchini: 'Greg Lake. Word Sculptures'<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAT8wUf5of157d9oXAjKo-5tsz2AEjsR1QVMqJAgVkW5hP1i-dCQ2V9nodgMu25ehyphenhyphenoi_XCd_9p3gSZ2m-QR2TXYqj_calcFO3snQc_pfoQYrzMDrzfv9hfN7Li4OBydILaR6eIIImMaE/s1600/Word+sculptures.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAT8wUf5of157d9oXAjKo-5tsz2AEjsR1QVMqJAgVkW5hP1i-dCQ2V9nodgMu25ehyphenhyphenoi_XCd_9p3gSZ2m-QR2TXYqj_calcFO3snQc_pfoQYrzMDrzfv9hfN7Li4OBydILaR6eIIImMaE/s320/Word+sculptures.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Sculture di parole"</b>. Pensando all'epopea del rock progressivo, vengono in mente le imponenti sculture sonore create nel corso di quasi mezzo secolo di rock d'arte: colpi e ceselli di scalpello che hanno dato vita a un monumento ricco di sfumature, nuances e policromie. Merito anche dei <b>testi</b>. Considerati talvolta dei meri orpelli o delle aggiunte ex post rispetto alla prevalenza del dato strumentale, sono stati affidati a grandi voci, a eccelsi interpreti: pensiamo a Peter Gabriel, Jon Anderson, Peter Hammill, a loro modo Robert Wyatt e Richard Sinclair, e ovviamente <b>Greg Lake</b>.<br /><br />Mr. Lake è tornato in Italia lo scorso dicembre per un breve tour solista, quel <i><b>Songs of a lifetime</b></i> che ha suscitato notevole interesse per la formula one man-show e che ha fatto riconquistare al vocalist inglese degli spazi considerevoli. Proprio in occasione del suo tour, e in attesa di un'autobiografia annunciata da tempo, <b>Max Marchini </b>- firma storica di <i><b>Rockerilla </b></i>e amico intimo di Greg - ha pubblicato questo <i><b>Word Sculptures</b></i>: un biglietto da visita per i pochi che non conoscono o che hanno dimenticato la storia di Lake, un approfondimento tra aneddoti e immagini per chi ama la sua vicenda e ha partecipato al tour solista.<br /><br />La formula è avvincente: <b>ricordi, episodi, riflessioni e considerazioni artistiche e umane</b> tra foto inedite e testi. Greg Lake si racconta (in inglese) dall'infanzia all'ultima reunion con Emerson e Lake per lo <i>High Voltage Festival </i>del 2010, inquadrando il suo ruolo nei <b>King Crimson</b> prima e negli <b>ELP </b>dopo, e riflettendo sulla sua carriera solista ma anche sulle differenze tra industria discografica ieri e oggi. Godibile anche se poco incentrato sull'aspetto musicale e più sull'aneddotica o su vicende private, <i>Word Sculptures</i> si muove nel solco di un'interessante riflessione: Lake è uno dei simboli del prog, eppure la sua voce e in generale il suo ruolo e i suoi interessi sono molto legati alla <b>forma-canzone</b> (non a caso ricorda con orgoglio che <b><i>Lucky Man</i></b> fu il primo pezzo da lui composto), alla quale non ha mai abdicato.<br /><br />Un testo molto piacevole, da affiancare all'autobiografia di Emerson pubblicata qualche anno fa da Stampa Alternativa, per cogliere affinità e divergenze tra due colossi della storia del rock.<br /><br /><a href="http://www.greglake.com/">http://www.greglake.com</a><br /><br />D.Z.</div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-14344213893250929892013-01-23T14:40:00.003-08:002013-01-23T14:40:26.542-08:00Le canzoni di George Harrison<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Commento e traduzione dei testi</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Michelangelo Iossa</span></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggsOZlJpLd7sOldeL91hVb9P5qsDjl_EJ_85w27W46x6V9d64Gc_-01L5tc27rKzdipFYy_7osU0b8Drz1hgwTxYedjJXMb3UZbT_rmdVfoLzn73ncfovPwZWc_cXd3v7JIpKWueEL9VEr/s400/harrison.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggsOZlJpLd7sOldeL91hVb9P5qsDjl_EJ_85w27W46x6V9d64Gc_-01L5tc27rKzdipFYy_7osU0b8Drz1hgwTxYedjJXMb3UZbT_rmdVfoLzn73ncfovPwZWc_cXd3v7JIpKWueEL9VEr/s400/harrison.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Pensieri e parole / Editori Riuniti, 2006</span></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Com'è affascinante la figura di George Harrison. Una figura anomala eppure magistrale, di riferimento, imprescindibile. Interessante perchè, benchè schiacciata da personalità forti come Lennon e Mc Cartney, ha saputo sviluppare con costanza un songwriting eccellente. Ci riescono in pochi: non è un caso che suoi pezzi come Something, While My Guitar Gently Weeps e Here Comes The Sun siano considerati tra i più belli ed ispirati dello straordinario canzoniere beatlesiano. E nella loro semplicità, nel trasporto melodico, nell'essenziale ma efficace e riconoscibile stile chitarristico, sono diventate un modello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Una figura anomala perchè è riuscita a disfarsi dalle barriere dell'ego, attraversando in primis una fase "lisergica", dedito com'era all'assunzione di LSD, per diventare poi un uomo attento al pensiero mistico, in particolare indiano. Una buona fetta del rock anni '70 (Santana, Jon Anderson, Mc Laughlin etc.) ne seguirà la scia, addentrandosi nella spiritualità orientale, modellando su questa anche la propria musica. Harrison è stato anche alfiere del primo grande concerto di beneficenza (per il Bangladesh) e di grandi collaborazioni, come Eric Clapton, Bob Dylan e Jeff Lynne: tutti fenomeni divenuti delle mode nel corso degli anni. Non dimentichiamo poi la sua influenza sulle ricerche sonore che alimenteranno buona parte del movimento prog: i due lp Wonderwall Music (1968) e Electronic Sound (1969) sono tra le prime esperienze di sperimentazione elettronica proveniente da musicisti di area pop-rock.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Solo un esperto in materia beatlesiana come Michelagelo Iossa (che per la stessa collana ha già curato Le canzoni dei Beatles) poteva raccontare la storia di Harrison attraverso le sue canzoni: lo ha fatto con competenza, passione, ludicità, trasporto. Traducendo i testi ma individuando le caratteristiche peculiari di questo grande artista: il carattere mite ma anche ironico, gli interessi culturali, i temi come l'amore e la vita, narrati sempre con sincerità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Donato Zoppo</i></b></span></div>
<div style="min-height: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.jamonline.it/">www.jamonline.it </a></span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-66315727489907073942013-01-23T14:36:00.003-08:002013-01-23T14:36:44.604-08:00A love story in blue <br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Jo Gelbard</span><br />
<div style="min-height: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">2006</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://jazzrecordcenter.com/store/images/medium/gelbard_MED.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="318" src="http://jazzrecordcenter.com/store/images/medium/gelbard_MED.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="min-height: 15px;">
<br /></div>
<div style="min-height: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 15px;">
<br /></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quanto conta la vita privata nell'opera di un artista? Sicuramente molto, basti pensare a Jimi Hendrix e Jim Morrison oppure, per restare in territori più vicini all'ascoltatore prog, a Phil Collins (grande fonte di ispirazione le sue separazioni...) o Peter Hammill. Discorso particolarissimo quello di Miles Davis, in modo specifico negli anni '80: un periodo assai critico per il grande trombettista, all'epoca tornato in auge dopo anni di decadenza fisica e musicale. Uomo affascinante, magnetico e tenebroso, Miles ebbe un rapporto intenso con le donne, e una di queste fu decisiva nella fase conclusiva della sua lunga e articolata carriera. Si tratta di Jo Gelbard, autrice di questo breve - ma davvero sentito - libretto, dedicato al suo incontro con il grande.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"> A love story in blue è stato pubblicato per celebrare l'80esimo anniversario della nascita di Miles: un modo assai singolare visto che Jo, pittrice e compagna del divo, gli fu vicino innanzitutto come maestra di pittura. Le poche pagine da lei firmate, alternate con foto e grafica davvero deliziose, ci mostrano un uomo tormentato, afflitto da problemi di salute ma anche da un'ansia artistica che cominciò a tradursi nella pittura. Erano gli anni di Tutu e Aura, due lp che in diversi modi fotografavano le tempeste davisiane, sia umane che musicali. Miles scompare nel 1991, dopo alcuni anni di questa storia d'amore fatta di clandestinità, tensioni, colori, slanci e paure. Ma soprattutto, dall'incondizionata ammirazione che Jo aveva per il suo uomo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Un libretto per appassionati, ma scritto con il cuore.</span><br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i>Donato Zoppo</i></b></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://A love story in blue">http://www.alovestoryinblue.com </a></span><br />
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-16352091597371186372013-01-23T14:32:00.001-08:002013-01-23T14:32:52.704-08:00 Altre Storie - Compagnia dell'anello <br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Musiche e testi della Trilogia</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Compagnia Dell'Anello, </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">2006</span><br />
<div style="min-height: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 15px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkB7d7TJMa4B_R10ROitWmYFIgesI__X24zNmKi4etJ-LP0N4zZHtkfh5VMz1282c5MBsjVaC28hYmd9WaJG1uPfDfi3wa5fYtHgnMimzFs2AbeYRVPUAhhHPg69l2nEj6gdDDhA8c0lg/s1600/altre_storie-213x300.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkB7d7TJMa4B_R10ROitWmYFIgesI__X24zNmKi4etJ-LP0N4zZHtkfh5VMz1282c5MBsjVaC28hYmd9WaJG1uPfDfi3wa5fYtHgnMimzFs2AbeYRVPUAhhHPg69l2nEj6gdDDhA8c0lg/s1600/altre_storie-213x300.gif" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Memoria: se si dovesse condensare in una sola parola l'attività della Compagnia dell'Anello negli ultimi anni, non potrebbe essere che questa. La nascita dell'associazione culturale omonima, le ristampe su cd dei tre lavori (debitamente accorpati in una Trilogia), qualche concerto mirato proprio per non disperdere un ricordo, ora un imperdibile libro antologico. Altre Storie non è semplicemente una raccolta di testi e spartiti: è uno scrigno di memorie, un bilancio di anni di lotte contro l'oblio, la discriminazione, l'omologazione, un insieme di saggi e interventi di esperti, amici, ammiratori e non. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Un gruppo di giornalisti, scrittori e critici musicali ha contribuito alla stesura di questo elegante e suggestivo volume: tra i fumetti dedicati alle canzoni più rappresentative e le foto del gruppo, trovano ampio spazio riflessioni, prospettive, approfondimenti, legati dalla comune appartenenza all'area della Destra "antagonista" di fine anni '70 e inizio anni '80. Tutto concorre a focalizzare con precisione e giustizia l'attività di un gruppo che non è solo una singolare formazione musicale del nostro progressive storico: la CDA è uno spirito, una idea, una proposta, un canzoniere di alto valore, troppo spesso snobbato per motivi ideologici. Chi scrive - di spirito anarchico, e lontano dalle terrene beghe del potere - ha contribuito con una breve retrospettiva sul gruppo, apprezzandone la coerenza, i temi colti ed esoterici (da Tolkien alla letteratura "tradizionale") che si intrecciano a riflessioni introspettive sulla militanza, in particolare la musica, a cavallo tra folk-rock, sonorità progressive e ricerca acustica.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Altre Storie è un grazioso compendio, una sentita antologia, ma soprattutto un meritato traguardo per un gruppo longevo e valoroso, dallo spirito ancora oggi puro, sempre in lotta contro l'oblio. Un baratro contro il quale la CDA combatte da sempre: ci auguriamo che la prossima battaglia si svolga sul campo proprio della Compagnia, quello musicale, con un nuovo disco del quale, sinceramente, avvertiamo la mancanza.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.compagniadellanello.net/">http://www.compagniadellanello.net </a></span>TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-7750880966549343502013-01-23T02:48:00.004-08:002013-01-23T02:55:26.914-08:00Dreamers and Dissenters e Barbonia City: due nuove uscite Vololibero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv9HMqX11K8K0j8y7YaKgXqcfA4FGscvqSEOkaFXpsppL5l4010KFhRGs2UBMr1izniSpt-TUVuRZ7NYNTNrdC4pZTO1Nyia_ZvGolpQgxiwmqbbEWNFk199EdEEh9Znj_J2C8m_iLx_A/s1600/Dreamers+and+dissenters.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv9HMqX11K8K0j8y7YaKgXqcfA4FGscvqSEOkaFXpsppL5l4010KFhRGs2UBMr1izniSpt-TUVuRZ7NYNTNrdC4pZTO1Nyia_ZvGolpQgxiwmqbbEWNFk199EdEEh9Znj_J2C8m_iLx_A/s320/Dreamers+and+dissenters.jpg" width="233" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">I <b>gggiovani</b>. Mi raccomando, abbondate pure con le g. Nel linguaggio della politica, soprattutto nelle campagne elettorali che sparano prosperità, benessere, lavoro e sicurezza, i gggiovani (che brivido quando viene preposto l'aggettivo "nostri"...) sono argomento gettonatissimo. Peccato che la classe dirigente abbia abdicato alla gioventù già nel fiore dell'adolescenza, a differenza di una personalità poliedrica come <b>Matteo Guarnaccia</b>. L'artista psichedelico milanese è tra i maggiori conoscitori internazionali di culture giovanili, insieme alla ricercatrice <b>Giulia Pivetta</b> ha confezionato questo frizzante <i><b>Dreamers & Dissenters</b></i>, una travolgente sequenza di tavole che illustrano le <b>mode giovanili degli anni '60</b>. <b>Provos, beat, hippie trailers e mods</b> vanno a braccetto con <b>skinheads, modaioli di Carnaby St., go-go girls e guardie rosse</b>, in una girandola di abiti, capigliature, simboli e riferimenti storici. Una mostra tascabile più che un libro, un simpatico - ma sensato e messo a fuoco - itinerario di luoghi esteriori ed interiori che rievocano i tempi gloriosi dei nostri genitori.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0JAIaErAx4VypZsiMyDSKkLP2Q3Oa1cTZSkgrMwI48UkPESb-xR66YcPe_1jIe4v5zF7Pz4-9OjAgbUD2JKgxxool-Noazk3Re9X7o3evDWRCJUUF35-10L6vqB_BPURLFq04vjtsjw0/s1600/Barbonia+city.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0JAIaErAx4VypZsiMyDSKkLP2Q3Oa1cTZSkgrMwI48UkPESb-xR66YcPe_1jIe4v5zF7Pz4-9OjAgbUD2JKgxxool-Noazk3Re9X7o3evDWRCJUUF35-10L6vqB_BPURLFq04vjtsjw0/s320/Barbonia+city.jpg" width="219" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Focalizzata l'attenzione sui <b>primi beat in Italia</b>, in questo secondo libretto la <b>Vololibero </b>dà spazio a una testimonianza formidabile, quella di <b>Walter Pagliero</b>. "Io c'ero" può gridarlo forte il giornalista e attore milanese: classe 1936, dopo aver abbandonato la Bocconi e frequentato il Piccolo Teatro con Strehler, Pagliero si trasferisce a Roma, conosce prima il cinema poi il giornalismo e scopre il mondo dei pionieri di una <b>cultura alternativa</b> in Italia. Quella di <i><b>Mondo Beat</b></i>. Anarchia, zazzere, fughe, odori, campagna, sacchi a pelo, ciclostile e inchiostro, liberazioni individuali e collettive: la <b>Milano beat</b> di metà anni '60, innocente ma contestata dalla borghesia, è un fiorire di ingenue ma coraggiose iniziative, raccontate in <i><b>Barbonia City</b></i> con partecipazione e foto inedite. Da buttare giù tutto d'un fiato.<br /><br /><a href="http://www.vololiberoedizioni.it/">http://www.vololiberoedizioni.it</a><br /><br />D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-17019472754149337172013-01-02T14:37:00.001-08:002013-01-02T14:37:25.976-08:00Se mi guardo fuori. Diari e aforismi 1995-2007<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">di Antonio Castronuovo</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkIy6HZUTcahRAm9gUcoAeHel9FPZDYh3IxlFQor8U2-2KjzZkzRh9LpeYsEy3Ir_KKyfW22pJxcIhxWQ1C9uwvKie9Qd6SPRabGagjkQYx61-MB8CAELgvVxA5cgGeKTAWLtLWXXcRwQ/s1600/castronuovo-se-mi-guardo-fuori.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkIy6HZUTcahRAm9gUcoAeHel9FPZDYh3IxlFQor8U2-2KjzZkzRh9LpeYsEy3Ir_KKyfW22pJxcIhxWQ1C9uwvKie9Qd6SPRabGagjkQYx61-MB8CAELgvVxA5cgGeKTAWLtLWXXcRwQ/s1600/castronuovo-se-mi-guardo-fuori.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La Mandragora Editrice, 2008</span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ci sono dei libri che vorresti non finissero mai, ci sono quelle pagine che non sono più cucite le une accanto alle altre, ma sono sparse nello stomaco, nei capelli, sotto le unghie. Pagine che si trasformano in immagini che divengono filtro dei tuoi occhi e sono tue, solo tue.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Diari, appunti, pensieri sparsi, riflessioni, visioni, intuizioni, critiche, impressioni, scoperte, annotazioni, illuminazioni, liberazioni, anche banalità e tanto altro. Basta un pezzo di carta e una penna. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Se dovessi costellare la mia vita di un solo materiale, questo sarebbe fatto di carta e penna, inchiostro e superfici. Basta un blocco di carta per far felici alcune persone.</span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ci sono puoi autori con i quali dialoghi, fai esperienza che ti stuzzicano: "Tradizione: un immenso andirivieni di copiature... Ma per quel gioco di sonorità che smussa gli angoli acuti, "tradizione" contiene anche "tradire", cioè voltare le spalle, andarsene cambiando idea. Qualcosa di diverso dal mero copiare. Tradizione diventa così qualcosa di molto vivo: trasmettere copiando - e rinnegare il copiato. Ma per "tradire" si deve prima aver copiato. Ecco perché i veri rivoluzionari guardano al passato..."</span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Copiare, tradizione, tradire, scrivere e trascrivere, rivoluzione e passato sono solo le parole chiave di una nota del 2002 di <b>Antonio Castronuovo</b> nel suo <i>Se mi guardo fuori" diari e aforismi 1995-2007</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nessun pesantume, ma una densa, ironica e succosa raccolta di "ossessioni e frenesie". Diari che mostrano la caduta delle illusioni e la conquista del sorriso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Castronuovo è per una manciata di libri - ma soprattutto per questo - divenuto uno dei miei autori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Epurato da eventi e considerazioni attinenti alla sfera del privato, <i>Se mi guardo fuori</i> è un testo da maltrattare, da sottolineare, da aprire a caso, 424 pagine di intimità e confronto con la propria visione delle cose. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Pubblicato nel 2008 solo ora, a metà 2012 vede la luce questa mia recensione, tanto anomala quanto dovuta, un personale grazie, rispettando una nota del 1997. "Fare di ogni lettura un'esperienza di scrittura, di espressione. Altrimenti tutto è perso, tutto è gettato al vento. Essere buoni lettori, per essere buoni cercatori di schegge disperse".</span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quattro anni che questo libro è sulla mia scrivania, nella mia borsa, in viaggio, sotto il letto, sul comodino. Finito e ricominciato, rifinito ed ora che ricomincia un nuovo giro, mi piace sottolineare il carattere sì disilluso di Castronuovo, ma volitivo e provocatorio: "La vita finisce con la morte? No: finisce quando passi le giornate e vuoi che venga sera, quando sei già annoiato dal mattino, quando ogni giorno è perso - ma tu vuoi che sia perso".</span></div>
<div style="min-height: 14px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Confermare la propria modulazione di esistenza anche in "Quasi nessuno coglie il trambusto che mi abita, l'ammasso di cose che si attorcigliano, di lacci che si annodano. Quasi nessuno vede la fatica immensa che compio nel tentare di farmi spazio tra il disordine. La frase trasparente che consegno alla pagina è la mia terapia".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sorridere annuendo scorrendo il lapidario: "Mondo d'oggi. Come educatori funzionano meglio i morti che i vivi". Impastare, digerire e dimenticare tutto, non avere nessuna passione verso il citazionismo, ma tanta memoria verso chi - non volendolo - ti ha offerto una prospettiva e nuove connessioni da confutare e stravolgere.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-89625351934966760802013-01-02T02:02:00.002-08:002013-01-02T02:02:37.509-08:00Emanuele Kraushaar: 'Maria De Filippi'; Rosetta Bertini: 'Il dio delle donne'<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4SUQTS9HSajFkLneHESVvYBBmjjYApGQIjABzbzozxPKwa3PWN5Ae9W-KqaL0MDr1LlyrWQC4C5rGozB3Rs45f18a8krr0c-p9l61M5-6t38k080x2PveF_Z8j5U-pE0pfLbrfTu3Go0/s1600/maria+de+filippi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4SUQTS9HSajFkLneHESVvYBBmjjYApGQIjABzbzozxPKwa3PWN5Ae9W-KqaL0MDr1LlyrWQC4C5rGozB3Rs45f18a8krr0c-p9l61M5-6t38k080x2PveF_Z8j5U-pE0pfLbrfTu3Go0/s320/maria+de+filippi.jpg" width="228" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrgwuc8FFXswrzOplUE88tsNhU5IOGztEF8IIHlovZT8qcJlPciW2hpMs6vLXETf-QZh9EuR5CIb3w1s16FoCYwNWhswx3fXRJG_JDEkUmUjZeZwIOTXkBziT5oS2msnj4TypkjYex8po/s1600/eresia+di+don+geloso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Solitamente nelle recensioni collettive inseriamo libri che hanno un denominatore comune, che trattano lo stesso argomento da diversi punti di vista. Per questo primo commento del 2013 ci piace scompaginare, sparigliare una sana abitudine, unire due proposte diametralmente opposte anche per far risaltare le rispettive differenze.<br /><br />Conosciamo bene <b>Emanuele Kraushaar</b>, e se non avete mai letto nulla dello scrittore romano il suo sito diventa eloquente: spazio bianco, poca materia, qualche punto, linee spezzate qua e là. Lo stesso approccio minimalista anima la sua scrittura, fatta di racconti brevi - anzi di più - che arrivano al dunque ancor prima di cominciare, trionfo dell'in medias res. <i><b>Maria De Filippi</b></i> (Alet Edizioni) è un colpo di genio che solo Kraushaar poteva realizzare: raccontare la fauna di <i>Uomini e donne</i> che si aggira negli studi Mediaset, passarne alla berlina sogni, ambizioni, allucinazioni, muscoli e tacchi. Una surreale (ma ne siamo proprio sicuri?) carrellata di personaggi fagocitati dal regno dei tronisti, da Vasco a "quella della banana", da Rino di Decimomannu a Ubaldo. Una fiera delle vanità che fotografa in pieno la malata esplosione di ego degli ultimi anni.<br /><a href="http://www.emanuelekraushaar.it/">http://www.emanuelekraushaar.it</a><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrgwuc8FFXswrzOplUE88tsNhU5IOGztEF8IIHlovZT8qcJlPciW2hpMs6vLXETf-QZh9EuR5CIb3w1s16FoCYwNWhswx3fXRJG_JDEkUmUjZeZwIOTXkBziT5oS2msnj4TypkjYex8po/s1600/eresia+di+don+geloso.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrgwuc8FFXswrzOplUE88tsNhU5IOGztEF8IIHlovZT8qcJlPciW2hpMs6vLXETf-QZh9EuR5CIb3w1s16FoCYwNWhswx3fXRJG_JDEkUmUjZeZwIOTXkBziT5oS2msnj4TypkjYex8po/s320/eresia+di+don+geloso.jpg" width="215" /></a>Completamente diverso <i><b>Il dio delle donne. L'eresia di Don Geloso </b></i>(Impressioni Grafiche), primo romanzo di <b>Rosetta Bertini</b>. L'autrice reggiana, piemontese d'adozione, si è confrontata con il linguaggio teatrale e approda alla narrativa con un testo decisamente in linea con il taglio di Impressioni Grafiche. Ambientazione piemontese, soggetto oscillante tra affresco storico-sociale e vicence private, un tema scottante ieri come oggi, quello della critica al clero proprio all'interno del sistema religioso. Seconda metà dell'800, nel piccolo centro di Ricaldone (AL) il nuovo parroco Don Geloso non nasconde - anzi radicalizza - la propria visione progressista, creando proseliti e divisioni. Un romanzo semplice e appassionato, lontano dalla scrittura "aristocratica" di Garrone e da quella colta e rarefatta di Arata.<br /><a href="http://www.impressionigrafiche.it/">http://www.impressionigrafiche.it</a><br /><br />D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-24684947221724721992012-10-21T01:06:00.003-07:002012-10-21T01:06:25.917-07:00Il Maggio di Fabrizio De André e La commedia dei cantautori italiani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1AujCYk53DShrjmKPNdlTX49YVqMV736ZCdZsE8_cRlLFDDCOuIVjFLG54AdQE3tzUcM_2ZQXIrSc0hOG8DVkMn6ZpUIyz-Ugr59R9OVwC5pA_ELcQxm30ARuRoxhbBfT0T9BU_V2Jo/s1600/maggio+faber.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1AujCYk53DShrjmKPNdlTX49YVqMV736ZCdZsE8_cRlLFDDCOuIVjFLG54AdQE3tzUcM_2ZQXIrSc0hOG8DVkMn6ZpUIyz-Ugr59R9OVwC5pA_ELcQxm30ARuRoxhbBfT0T9BU_V2Jo/s320/maggio+faber.jpg" width="228" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB2eHLhYEiQ-m0p2N55aQlF7RaNapUAKXmPUi15DvXz-HlrqgLLIRNFta9h8X_h3pJyTs_Y-CevXbvoL-MojoDK1pis7kvUQ5pZCE0vpfSZAYgqp2auWDqGSIgMDFsAIAEGc2nSnS5Fq8/s1600/LaCommedia_Michelone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Brunetto Salvarani</b>, autore insieme ad altri ospiti dei commenti che arricchiscono questo libro, lo scrive senza mezzi termini: su <b>De André </b>è stato scritto, saccheggiato e serializzato di tutto. Fanno la differenza, tuttavia, saggi e contributi che intervengono per puntualizzare, porre nuovi punti di vista, sollevare interrogativi e contestualmente a suggerire risposte: l'opera deandriana è vasta e stimola indagini, soprattutto un album come <i><b>Storia di un impiegato</b></i>, tanto amato ma mai sottoposto ad analisi.<br /><br />Se ne occupa una "strana" ma azzeccata coppia: <b>Odoardo Semellini</b>, da cultore di cantautori e fumetti, è attento alle storie, agli autori, agli sviluppi; <b>Claudio Sassi</b>, collezionista extraordinarie, ha l'archivio giusto per focalizzare tempi, modi e luoghi. I due si avventurano nel <b>disco "politico" di Faber</b>: aiutati dai contributi di personalità come <b>Mario Capanna</b> e dalle testimonianze di tutti i musicisti coinvolti (da <b>Nicola Piovani </b>al fonico <b>Sergio Marcotulli</b>), fanno "sistema" e presentano la temperie culturale nella quale nacque il disco e la vicenda umana dell'autore, allungandosi anche ai tributi postumi all'<b><i>Impiegato</i></b>. <b>Anarchia</b>, sguardi individuali e collettivi, l'onda lunga de<b>l 68 italiano</b>, il sogno di uno schedato, l'attualità di un disco. Tanti spunti in un testo valido, versatile e scorrevole, che chiarisce molte zone d'ombra sul <b>Faber del 1973</b>.<br /><br /><a href="http://www.aereostella.it/">http://www.aereostella.it</a><br /><br /><br />Che Faber sia in paradiso ne siamo certi tutti. Che appaia nell'ultimo canto - il XXXIII - della <b>Divina Commedia</b>, con San Bernardo che prega la Vergine, in pochi se l'aspettavano. Punta all'originalità <i><b>La commedia dei cantautori italiani</b></i>, il nuovo libro di <b>Guido Michelone</b>. Il saggista torinese stupisce e cattura per la novità del progetto: non un testo "scientifico" sui cantautori ma un <b>viaggio immaginario </b>vissuto dal suo alter ego <b>Lazslo Kovacs</b>, novello Dante, tra <b>Inferno, Purgatorio e Paradiso</b>, abitati - ma guarda un po'... - da 99 cantautori italiani.<br /></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB2eHLhYEiQ-m0p2N55aQlF7RaNapUAKXmPUi15DvXz-HlrqgLLIRNFta9h8X_h3pJyTs_Y-CevXbvoL-MojoDK1pis7kvUQ5pZCE0vpfSZAYgqp2auWDqGSIgMDFsAIAEGc2nSnS5Fq8/s1600/LaCommedia_Michelone.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB2eHLhYEiQ-m0p2N55aQlF7RaNapUAKXmPUi15DvXz-HlrqgLLIRNFta9h8X_h3pJyTs_Y-CevXbvoL-MojoDK1pis7kvUQ5pZCE0vpfSZAYgqp2auWDqGSIgMDFsAIAEGc2nSnS5Fq8/s320/LaCommedia_Michelone.jpg" width="199" /></a>Un modo originale e fantasioso di raccontare mezzo secolo di canzone italiana, partendo dall'<b>Inferno </b>dove soffrono coloro che vissero senza "opere di fama degne" (e stupisce la presenza di <b>Baglioni, Vasco, Baccini</b>, ma non di Max Pezzali...), attraversando l'incertezza e la "medietas" del <b>Purgatorio </b>(da Battiato a Branduardi passando per Ivan Graziani) fino alla paradisiaca perfezione con le <b>grandi figure "senatoriali" </b>della nostra canzone. L'approccio non è così sconclusionato come potrebbe sembrare: che rilevanza ha avuto la canzone d'autore nella<b> storia del costume italiano</b>? Evidentemente elevata, proprio come l'influenza di tanti cantautori e le numerose domande che il pubblico ha posto agli stessi nel corso degli anni. Tutto ciò entra nelle assegnazioni di luoghi e gironi dell'aldilà: Michelone ci ragiona con <b>stralunata ironia</b>, poetando con fare sornione e ironico, e pazienza se tra figure minori come Carlotta e Debora Petrina non troviamo un Sergio Caputo o un Mario Castelnuovo. Gustoso.<br /><br /><a href="http://www.effequ.it/">http://www.effequ.it</a><br /><br />D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-61082926190311614402012-10-12T07:51:00.005-07:002012-10-12T07:53:08.489-07:00Fabio Zuffanti: 'O casta musica' (Vololibero Edizioni)<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-tvSck_yhGtDAW-E0WshhWp9s6VGZ2NoF48CWF7rERajIs1-r89D5XKLEVDfnbM8SPCIXb6uyog16Mly6HzlH6coC5s9gTCVVT8FSp_h6QH_ALi30LT6onLm_pUqF8J60SC6AnsLlelk/s1600/O-casta-musica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-tvSck_yhGtDAW-E0WshhWp9s6VGZ2NoF48CWF7rERajIs1-r89D5XKLEVDfnbM8SPCIXb6uyog16Mly6HzlH6coC5s9gTCVVT8FSp_h6QH_ALi30LT6onLm_pUqF8J60SC6AnsLlelk/s400/O-casta-musica.jpg" width="268" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E lasciami sfogare! Perchè è tutto un affare di <b>sfoghi</b>, piccole indignazioni private che diventano pubbliche lamentele. <i>L'Avvelenata</i> di Guccini, <i>Dov'è Dov'è</i> di Baglioni, invettive contro l'industria discografica come <i>Have a cigar</i> dei Pink Floyd o il grande fuck off ai giornalisti dei Guns n' Roses di <i>Get in the ring</i>. <b>Fabio Zuffanti </b>non è da meno ma, fedele al suo concetto di "arte per l'arte", non affida a un brano bensì a un libro il suo personale <b>j'accuse contro la "malamusica" italiana</b>.<br /><br />L'antefatto è noto. Nel gennaio del 2011 il compositore genovese scrisse una <b>lettera contro le caste</b>, le corporazioni e le parrocchie che dominano il nostro panorama musicale: un piccolo "caso" amplificato da adesioni e diffusioni nei social networks, che hanno dato maggior sicurezza al nostro, stimolandolo all'avventura editoriale. <i><b>O casta musica</b></i> è un approfondimento di alcuni temi affrontati in quella lettera: il ruolo della <b>televisione </b>e dei <b>talent</b>, il potere di alcuni <b>network </b>e l'influenza sui <b>gusti del pubblico</b>, il panorama <b>"indie"</b> e più in generale il senso del <b>fare musica oggi in Italia</b>. Insomma un vero e proprio <b>"pamphlet ribelle"</b> che intende sollevare l'attenzione sulla <b>casta musicale</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Zuffanti è chiaro nelle sue intenzioni e più di una volta non fa mistero dell'<b>ingenuità </b>del testo. Ingenuo perchè nato <b>"di pancia"</b>, da uno sfogo, da una serie di domande legittime e comprensibili per un musicista di talento, di qualità, con un ruolo cruciale per la rinascita di certo rock d'arte non solo in Italia ma anche all'estero. Insomma Zuffanti non è un quivis de populo ma un artista con una rilevante storia personale, che si interroga sul senso di fare musica in un paese mai affrancatosi dal <b>corporativismo</b>. Ecco perchè le domande non sono ingenue (una domanda non è mai tale quando nasce da una sincera curiosità), anzi Zuffanti dà voce a tanti <b>interrogativi </b>che sicuramente molti appassionati di musica si saranno posti, uno su tutti: ma perchè tanto spazio per <b>Brunori SAS-Colapesce-Luci centrale elettrica-Amor Fou-I Cani </b>e amenità varie? E soprattutto: cosa hanno da dire costoro? E' solo questione di potenza degli uffici stampa o c'è altro dietro? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">A Zuffanti si può perdonare una <b>scrittura </b>spesso imperfetta, ma non l'assenza di una presa di posizione forte, come ad esempio ha fatto <b>Bill Bruford</b> nella sua autobiografia: un sociologo o un giornalista scafato avrebbero saputo intercettare meglio certi meccanismi e comprendere le domande che l'ascoltatore medio pone oggi alla musica. Fabio invece resta un po' in superficie: lo dimostra la parte più intrigante del saggio, ovvero quella delle<b> interviste agli "addetti ai lavori"</b>, dove alle domande intelligenti seguono risposte precise e per niente anodine. A Zuffanti va comunque il merito - e non è poco - di aver sollevato l'attenzione su un malcostume che, anche nel campo dello spettacolo, conferma quanto sia alieno al nostro paese il concetto di <b>meritocrazia</b>.<br /><br /><a href="http://ocastamusica.wordpress.com/">http://ocastamusica.wordpress.com/</a><br /><br />D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-86249546295915410522012-10-07T22:36:00.007-07:002012-10-07T22:36:59.521-07:00Gabriele Marino: 'Britney canta Manson e altri capolavori...' (Crac Edizioni)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfc7qTvQISHCIZbrVcyivoUSyhfQW5xTzaljyTya_iaEMOpSaoZjk7A5lSz7w1OCA2YRToLsfMdzmAs77rzekqyq0QNpJoufuH2giwl7_lIC8QCdN4J59_yQis6TSdNygzzD93mhMK0Cc/s1600/Marino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfc7qTvQISHCIZbrVcyivoUSyhfQW5xTzaljyTya_iaEMOpSaoZjk7A5lSz7w1OCA2YRToLsfMdzmAs77rzekqyq0QNpJoufuH2giwl7_lIC8QCdN4J59_yQis6TSdNygzzD93mhMK0Cc/s320/Marino.jpg" width="203" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"Parlare di musica senza saper suonare è come parlare di sesso senza averlo mai provato". Il punto di vista degli ZZ Top - semplice e lapidario - è l'assunto dal quale negli ultimi anni lo studioso <b>Innocenzo Alfano</b> sta conducendo la sua "battaglia": nei pregevoli saggi del giovane scrittore, il fil rouge è la condanna - doverosa e condivisibile - di tutti quei giornalisti che raccontano il rock fermandosi all'<b>aneddotica</b> spicciola, senza entrare nell'analisi strettamente musicale, senza "mettere le mani nel motore". Ma c'è dell'altro. Perchè il rock è anche <b>altro</b>. E' anche<b> immaginazione, provocazione, sense of humour</b>, stimolo per una scrittura critica che può andare oltre gli obblighi della partitura per diventare<b> letteratura sui generis</b>. </span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Gabriele Marino</b> se ne occupa ampiamente nel suo <i><b>Britney canta Manson e altri capolavori...</b></i>, eccellente studio dedicato a quel fenomeno sotterraneo, conosciuto ma mai affiorato per bene in superficie, che sono le <b>recensioni "immaginarie"</b>. Pensiamo alla più celebre, quella di <b>Greil Marcus</b>, che nel 1969 sulle colonne di <i>Rolling Stone</i> "inventa" un finto disco - <b>The Masked Marauders!</b> - per divertirsi alle spalle delle supersessions imperanti. Oppure ai suggestivi esercizi di stile di <i><b>Mission: It's Possible</b></i>, gloriosa rubrica di <i>Blow Up</i> curata da Dioniso Capuano. E ancora Lester Bangs, i nostri Riccardo Bertoncelli, Vittore Baroni, Maurizio Bianchini e Massimo Cotto, autori in tempi e con modi diversi di deliziose pagine di <b>letteratura rock</b>.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Perchè è di questo che si tratta: creare e recensire <b>band e dischi immaginari</b> - dal Dylan farlocco di <i>Remained light</i> a Polpetta e i Cani Avvelenati - è un delizioso esercizio di stile, a lungo andare una vera e propria<b> corrente letteraria</b> fitta di invenzioni, prese in giro, artifizi e ganci giornalistici non comuni. Marino passa in rassegna - con arguzia e preparazione - i casi più eclatanti di <b>musica "potenziale"</b> mettendo in campo un apparato di rimandi e approfondimenti davvero invitante. Partendo da una disamina sulla natura - <i>rectius</i>: le nature... - della<b> critica rock</b>, il giovane autore siciliano entra nei meccanismi delle recensioni immaginarie cogliendo le affinità tra il fenomeno della<b> "pseudodischia" </b>e la letteratura potenziale tanto cara all'<b>OuLiPo</b>.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Un saggio originale e denso, purtroppo non affrancatosi dall'originaria natura di <b>tesi </b>di laurea. Consigliato.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><a href="http://www.edizionicrac.blogspot.it/"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">http://www.edizionicrac.blogspot.it</span></a><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-30135720359606420342012-09-16T23:09:00.003-07:002012-09-16T23:09:38.260-07:00Eduardo Vitolo: 'Sub Terra'; Diego Nozza: 'Hard Core'<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7K0TFw82F4l8Jg76FaI4I0L7Gk1DLBng_wPJntkwIkmG4N8f6HOLP5w3ZIOgvshBJQ6SogrckL7HHX9MOkahSJ4xBunDvbNQ08sitxN3Ym2RnzdNj1Dzi8EOJrMNIWxDHL9CyFxGElU/s1600/SUB+TERRA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7K0TFw82F4l8Jg76FaI4I0L7Gk1DLBng_wPJntkwIkmG4N8f6HOLP5w3ZIOgvshBJQ6SogrckL7HHX9MOkahSJ4xBunDvbNQ08sitxN3Ym2RnzdNj1Dzi8EOJrMNIWxDHL9CyFxGElU/s320/SUB+TERRA.jpg" width="222" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Underground. Sottoterra. <i><b>Sub Terra</b></i>. Per affrontare questo suo nuovo appassionato e curioso studio, <b>Eduardo Vitolo</b> si è lanciato nell'Ade del<b> sottobosco italiano</b>: quello più estremo <b>tra 1977 e 1998</b>, che in ventuno gloriosi e sanguinosi anni ha raccolto apprezzamenti esteri, numeri lusinghieri, autorevolezza postuma. Esplorando varie <b>"scene"</b> (quando il termine aveva un senso e denotava una sincera appartenenza), l'autore salernitano ha tirato fuori dal dimenticatoio i grandi protagonisti del panorama hard & heavy <b>estremo </b>tricolore: nomi come <b>Braindamage, Schizo, Sadist, Raw Power, Necrodeath, Bulldozer e Contropotere</b> diranno molto a chi ha vissuto "sotto terra" tra la fine degli anni '70 e la seconda metà degli anni '90.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Genova, Salerno, Milano, Roma, la Puglia (la Florida death metal italiana!) e la magica Sicilia tra folk e black metal: Vitolo non ha operato con un elenco che alla lunga sarebbe diventato sterile e compilativo, ma ha utilizzato lo strumento dell'<b>intervista</b>. <b>Novembre, Malombra, Extrema, Broken Glazz, Monumentum</b> ed etichette come <b>Black Widow e Dracma</b> sono pezzi di storia della nostra musica "alternativa" e grazie alle <b>chiacchierate </b>Vitolo ha tracciato un fil rouge importante, foriero di molte riflessioni: l'<b>underground </b>ieri - tra concerti in centri sociali, tape-trading e flyer impazziti - e oggi, una realtà tanto indifferenziata e priva di confini geografici quanto, a detta di molti intervistati, inesistente e implosa con l'avvento della rete.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><a href="http://www.tsunamiedizioni.com/"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">http://www.tsunamiedizioni.com</span></a><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIw214sRHEKdlKUlVzlBe179nhavnYl0SL9j2oEw-3wqXBwsRZM411RFZPQNRl7purbt7bNJIUfD4g8Ua5u_aRfaeaaHa6C7KRjpxU8qOypkU3vlzK_wDxub-Y5l8Z_fBh7fAS0DP0uFE/s1600/hard+core.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIw214sRHEKdlKUlVzlBe179nhavnYl0SL9j2oEw-3wqXBwsRZM411RFZPQNRl7purbt7bNJIUfD4g8Ua5u_aRfaeaaHa6C7KRjpxU8qOypkU3vlzK_wDxub-Y5l8Z_fBh7fAS0DP0uFE/s320/hard+core.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Quasi una sorta di <b>appendice virata in punk</b>, il saggio di <b>Diego Nozza</b>. Se <i>Sub Terra</i> è un'orgogliosa apologia della cultura underground nelle sue vesti estreme, <i><b>Hard Core</b></i> si sofferma sull'esperienza del <b>punk italiano</b>. Quello pionieristico e misconosciuto delle <b>origini</b>, quello più vivace e organizzato degli <b>anni '80</b>. Evento storico che fa da rottura il concerto bolognese dei <b>Clash </b>il primo giugno 1980: episodio che sancisce la nascita di un movimento antagonista e alfiere del <b>DIY</b>, dalle cui turbolenze nasceranno compagini importanti quali <b>Negazione, Indigesti e Kina</b>.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Nozza affronta il fenomeno - nello specifico il<b> punk e hardcore</b> dalla nascita agli anni '80 - utilizzando la forma <b>dizionario</b>: utile perchè la materia non è stata ancora analizzata a dovere, e perchè come primo passo è importante mettere in riga tutti i protagonisti, dai <b>Kaos Rock</b> ai Peggio Punx, dalla <b>Kandeggina Gang</b> ai Wretched, dalle band del <b>Great Complotto</b> di Pordenone al collettivo aostano della <b>Blu Bus</b>. Peccato che tale scelta alla lunga si riveli discutibile: spesso il taglio è molto<b> "Wiki-oriented" </b>e manca un'analisi approfondita sui motivi che ritardarono l'<b>innesto della cultura punk</b> in Italia, a differenza del precedente fenomeno progressive, così radicato e diffuso.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><a href="http://edizionicrac.blogspot.it/"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">http://edizionicrac.blogspot.it</span></a><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-3398653233530785212012-09-15T03:40:00.002-07:002012-09-15T03:40:40.729-07:00Mario Bonanno: 'Rosso è il colore dell'amore. Intorno alle canzoni di Pierangelo Bertoli' (Stampa alternativa)<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHDMbIjihuvoyUR-nwTJms8N1r-r8-XwlAUekMvr10e3tQI5zT8iZQ1ly6A9l_SVf5hR4ql0MVZ7Wuz-FaPVYwz3jPAlkyNIhHMhUkAQFoJjjOzkJovizyYjmWTrWwoaKZ2sIU7Ll5tII/s1600/Bertoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHDMbIjihuvoyUR-nwTJms8N1r-r8-XwlAUekMvr10e3tQI5zT8iZQ1ly6A9l_SVf5hR4ql0MVZ7Wuz-FaPVYwz3jPAlkyNIhHMhUkAQFoJjjOzkJovizyYjmWTrWwoaKZ2sIU7Ll5tII/s320/Bertoli.jpg" width="225" /></a><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Che tipo tosto era <b>Pierangelo</b>. Angelo anzi, entriamo subito in confidenza, come amava fare lui. Poche balle, idee ferme e decise, sigaretta, chitarra e dritto al cuore, senza fronzoli. Pensare ad Angelo riporta immediatamente a <b>un'altra Italia</b>, "Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi", quella che cantò vent'anni fa, <i><b>Italia d'oro</b></i> a Sanremo, straordinario e ancora oggi toccante j'accuse. Un'Italia in cui la <b>canzone</b>, anche (soprattutto?) quella ideologica, barricadera e militante, aveva un senso e una direzione, a differenza del marasma indifferenziato di oggi.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Con i suoi 17 libri, <b>Mario Bonanno</b> è tra i principali testimoni e divulgatori di <b>"quelle" canzoni</b>, di quell'Italia e di quei piccoli grandi eroi come <b>Pierangelo Bertoli</b>. Solo Bonanno poteva raccontarne vita e opere, per diversi motivi. Egli è saggista lontano dalle conventicole e dai siparietti di Facebook, concentrato sullo studio e su<b> percorsi realmente "alternativi" </b>(dall'analisi degli anni '80 nella nostra canzone alla riscoperta di Stefano Rosso). Proprio il suo essere defilato,<b> "provinciale" </b>in senso buono (sarà per la sua residenza isolana), gli ha consentito di costruire <b>solidi rapporti di fiducia</b>. </span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Proprio grazie a questi Bonanno ha concepito e sviluppato <i><b>Rosso è il colore dell'amore</b></i> come un <b>racconto corale</b>, un affresco di ricordi, aneddoti e valutazioni provenienti da coloro che sono stati vicini al cantautore di <b>Sassuolo</b>. Da <b>Caterina Caselli</b>, che ha avuto il grande merito di scoprirlo e sostenerlo, al figlio Alberto, dallo storico sparring partner <b>Marco Dieci</b> a nomi come Curreri, Manfredi, Cavallo e Tanica. Intorno alle canzoni di Angelo, a classici come <i>A muso duro</i>, <i>Eppure soffia</i> e <i>Spunta la luna dal monte</i>, è allegato anche un <b>DVD </b>risalente al tour di<i> Italia d'oro</i>. Angelo sarebbe scomparso esattamente dieci anni dopo.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><a href="http://www.stampalternativa.it/"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">http://www.stampalternativa.it</span></a><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1467454673805096113.post-77106778621528996152012-09-14T08:11:00.003-07:002012-09-14T08:11:24.041-07:00Walter Gatti: 'La lunga strada del rock' (Lindau)<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB3BGqMFtv_n7TSseF8LdEfQllOvA2PBpCxnmlZzRLk22LRQw-yjCuKZmdhbOV624HccqCG4X3tcJbWfmkfl5NsiVCVagnIPBFtc6ZdbgWwUcd60ZQjrSn4vyc2GTXNRGkzewdpO0yC1I/s1600/lunga-strada-del-rock-Gatti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB3BGqMFtv_n7TSseF8LdEfQllOvA2PBpCxnmlZzRLk22LRQw-yjCuKZmdhbOV624HccqCG4X3tcJbWfmkfl5NsiVCVagnIPBFtc6ZdbgWwUcd60ZQjrSn4vyc2GTXNRGkzewdpO0yC1I/s320/lunga-strada-del-rock-Gatti.jpg" width="213" /></a><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"Quando non ci sono tendenze, desideri, <b>confronti con l'eternità</b>, la produzione si abbassa, la qualità inferiore". I confronti con l'eternità di cui parla <b>Giorgio Gaber</b> in una delle numerose interviste che compongono <i><b>La lunga strada del rock</b></i> sono un'ottima chiave di lettura dell'operazione condotta da<b> Walter Gatti</b>. Rispetto al coevo <i><b>O casta musica</b></i> di Fabio Zuffanti, il "pamphlet ribelle" di cui si sta tanto discutendo per la viscerale denuncia al mondo della "malamusica", la dichiarazione di Gaber colloca Gatti sul versante opposto: non è tanto il mondo losco e traffichino di dj/major/stampa, quanto l'<b>assenza di un dialogo profondo con il talento</b> e con il senso più puro dell'arte, a far morire la musica.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Giornalista di lungo corso e di provata esperienza, Gatti ha raccolto nel suo nuovo libro delle <b>approfondite conversazioni </b>che coprono un ampio lasso di tempo, dai primi anni '80 ai pezzi più recenti. Non c'è solo rock nelle <b>interviste </b>dell'autore, che tira fuori dalla dimensione di nicchia per cultori un <b>Tom Russell</b> e colloca nella giusta luce un<b> Lindo Ferretti</b>, che si sofferma un paio di volte con Venditti ma dichiara candido amore verso <b>Genesis e BB King, Mark Knopfler e Dave Matthews Band</b>. </span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Le prime tre interviste - <b>Chuck Berry </b>(1988), <b>Crosby Stills & Nash </b>(1983: il primo pezzo!) e <b>Pink Floyd</b> (1994) - presentano ampiamente l'orizzonte culturale, la passione e la sensibilità del nostro, attento a cogliere il senso, le direzioni e l<b>'attimo di eterno </b>dietro ogni parola degli artisti. In particolare la<b> ricerca della spiritualità</b>, il voler cogliere slanci metafisici con rockstar quali <b>Eric Clapton, Kirk Hammett e Phil Collins</b> denota un'interpretazione personale e curiosa dello strumento intervista.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Cercando l'<b>umanità dell'artista</b> dietro la cortina di glamour, fama e vizi, Gatti dipinge un avvincente un affresco su alcuni protagonisti della musica internazionale ed italiana.</span><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><a href="http://www.lindau.it/"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">http://www.lindau.it</span></a><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><br style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;" /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">D.Z.</span></div>
TranSonanzehttp://www.blogger.com/profile/12507271610704203241noreply@blogger.com0