a cura di
A. Castronuovo & W. Catalano
Eretica
Nuovi Equilibri/Stampa Alternativa 2005
Cosa resta dell'eresia psichedelica? Bella domanda. E interessanti le risposte, visto che il volume collettivo curato da Castronuovo e Catalano non cade mai nel revival "flower power" o nel memoriale da reduci della Summer Of Love ma approfondisce, scende nel dettaglio e analizza. In questo senso è un libro imperdibile poichè, nello scandagliare i diversi aspetti del fenomeno psichedelico (arte, musica, spiritualità, esoterismo, magia, esperienze di vita etc.), gli autori individuano un legame tra la psichedelia come "zeitgeist" - come spirito dei tempi in cui è nata - e la psichedelia come flusso dello spirito. Un "fiume carsico" che ha percorso la storia dell'uomo in modo sotterraneo, affiorando in superficie in particolari momenti storici, così come la Firenze del neo-platonismo e della Qabbalah rinascimentale, la nascita dei Rosacroce, il primo Romanticismo tedesco di Novalis e Hoelderlin, la rinascenza dell'esoterismo nel tardo Ottocento.
Gli autori non eccedono nella valutazione critica della New age e del riflusso di una generazione trasferitasi ad amministrare agriturismi salutisti o gran bazar della spiritualità: approfondiscono invece gli aspetti più nascosti della rivelazione psichedelica, nelle sua sfaccettature mistiche ed esoteriche, nella sua dimensione gnostica. Per quanto riguarda l'aspetto strettamente musicale Antonello Cresti (già autore di alcune pubblicazione sulla psichedelia e musicista del Nihil Project) riflette sul rapporto tra musica e spirito in relazione al concetto di "viaggio", colto di passaggio anche nell'interrvento di Giuseppe Gorlani sugli hippies, veri e propri "sadhu" d'occidente.
Per chi vuole approfondire gli aspetti meno eclatanti ma più importanti della psichedelia, e comprendere oggi cosa resta di un fenomeno del genere, questo libro può rappresentare un ottimo punto di riferimento.
Donato Zoppo
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