domenica 8 luglio 2012

L'ombra dietro al muro - doppia recensione

di Alessandro Loppi

La radice iniziale di un grande evento è spesso invisibile, impalpabile, vicina alla materia delle ombre. Ombre e vita, solitudine e apocalisse, amore e morte, casa e Roma, ecco gli ingredienti de L'ombra dietro al muro, l'ultimo romanzo di Alessandro Loppi. L'autore condensa le sue visioni del mondo e le citazioni di visioni tratte dal cinema, dalla letteratura, con tanto di colonna sonora.  L'ombra dietro al muro è una sensazione di pericolo, è la mancanza dell'amata, è un popolo che non è cittadino, è una città svuotata, la tua casa violentata. L'ombra dietro al muro è anche il dubbio che si insinua nel cervello dopo aver a lungo agito.

Confesso non è facile entrare subito in questo libro a causa della scrittura densa, febbrile e disperata che accoglie chi legge. Loppi vuole che i suoi lettori siano piccoli eroi, liberi da domande "che sta dicendo, che vuol dire?" Leggi, tuffati, interrogati, lasciati scorrere è la risposta.

Il protagonista de L'ombra dietro al muro inizia a notare strani personaggi, tutto nasce da quel dubbio, da quel qualcosa che non possiamo determinare e il resto è speranza, ricordo e fine. Quando nasce la fine? quando si perde ogni cosa? cosa porteresti con te prima di lasciare tutto per sempre? e poi altre domande e soprattutto: perché non abbiamo visto dove iniziava la fine?

L'alfa e l'omega si incontrano in una liberatoria corsa in bicicletta per le strade di una splendida Roma, ed è in questa corsa che ci si accorge che il protagonista ha vissuto e posseduto la città con ogni parte del suo corpo. Un invito alla concentrazione e alla riflessione, con la speranza di non smettere mai di coltivare in egual misura, tanto il mondo quando l'anima.

Un mondo possibile, l'anti-utopia calata nel nostro secolo e Alessandro Loppi è un uomo onnivoro - si vede anche dal suo Blog - capace di suggestionarci con mille e più citazioni da Aldus Huxley a Ray Bradbury, da George Orwell a José Saramago di Cecità e il prosieguo Elogio della lucidità.  Questa 90 pagine ci ricordano che, se è vero che siamo fatti della materia dei sogni, il mondo può essere il miglior incubo che esista.

Francesca Grispello





Galeotto fu Bill Bruford. Spulciando in rete alla ricerca di informazioni sulla sua autobiografia - pubblicata in Italia dalla Aereostella - mi sono imbattuto nel blog di Alessandro Loppi, che del libro del formidabile drummer aveva espresso un intrigante commento. Da buon provincialotto alla ricerca di persone dagli stessi gusti, ho fatto partire un bel tam tam con Loppi: scambi di opinioni, lanci di comunicati, domande, risposte, silenzi più  o meno lunghi. Ma il suo MinimAL è sempre lì, con aggiornamenti quotidiani e un punto di vista costantemente critiso verso questi tempi bui che attraversiamo tra incertezze e dubbi.

Alessandro Loppi è un blogger. Già questo - in questa contemporaneità così "orizzontale" in cui tutto è alla portata di tutti e l'espressione non è più il punto d'arrivo di sforzi e maturazioni - ai più avveduti potrà far storcere il naso. Ma Loppi è un blogger intelligente. A volte narcisista e pedante ma, vivaddio, con qualcosa da dire, e con la sensibilità giusta per varcare i confini della rete e cimentarsi con un romanzo. L'ombra dietro al muro è uno di quegli scritti da bere tutto d'un sorso: proprio come i migliori post di un blog, illumina delle intuizioni e poi lascia al lettore il tempo di ritornare, di rimuginare, di rivedere quelle scintille che sa accendere.

Una vicenda personale apparentemente virata in thriller, un percorso esperienziale che si fa allegoria di un mondo decadente, una fuga da "quelli lì", un'entità che da fa fil rouge dell'opera ma che non assurge mai al rango di protagonista. PerchË L'ombra dietro al buio ha il suo "centro tonale", il suo fulcro, in Roma. Più che una cornice e un fondale sul quale sviluppare la narrazione, la città dell'autore penetra nelle azioni, fino a sublimarsi nella memorabile fuga in bici prima dell'alba, un momento di struggente coinvolgimento. Benchè appesantito da una sorta di autoreferenzialità ma al tempo stesso vivacizzato da riferimenti musicali, cinematografici e letterari (con tanto di "legenda" finale), il nuovo romanzo di Alessandro Loppi convince per i diversi piani di lettura, che lasciano una indefinibile sensazione di piacevole smarrimento.

Donato Zoppo



L'ombra dietro al muro lo trovate qui:

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