mercoledì 23 gennaio 2013

Le canzoni di George Harrison


Commento e traduzione dei testi 
Michelangelo Iossa

Pensieri e parole / Editori Riuniti, 2006



Com'è affascinante la figura di George Harrison. Una figura anomala eppure magistrale, di riferimento, imprescindibile. Interessante perchè, benchè schiacciata da personalità forti come Lennon e Mc Cartney, ha saputo sviluppare con costanza un songwriting eccellente. Ci riescono in pochi: non è un caso che suoi pezzi come Something, While My Guitar Gently Weeps e Here Comes The Sun siano considerati tra i più belli ed ispirati dello straordinario canzoniere beatlesiano. E nella loro semplicità, nel trasporto melodico, nell'essenziale ma efficace e riconoscibile stile chitarristico, sono diventate un modello.
Una figura anomala perchè è riuscita a disfarsi dalle barriere dell'ego, attraversando in primis una fase "lisergica", dedito com'era all'assunzione di LSD, per diventare poi un uomo attento al pensiero mistico, in particolare indiano. Una buona fetta del rock anni '70 (Santana, Jon Anderson, Mc Laughlin etc.) ne seguirà la scia, addentrandosi nella spiritualità orientale, modellando su questa anche la propria musica. Harrison è stato anche alfiere del primo grande concerto di beneficenza (per il Bangladesh) e di grandi collaborazioni, come Eric Clapton, Bob Dylan e Jeff Lynne: tutti fenomeni divenuti delle mode nel corso degli anni. Non dimentichiamo poi la sua influenza sulle ricerche sonore che alimenteranno buona parte del movimento prog: i due lp Wonderwall Music (1968) e Electronic Sound (1969) sono tra le prime esperienze di sperimentazione elettronica proveniente da musicisti di area pop-rock.
Solo un esperto in materia beatlesiana come Michelagelo Iossa (che per la stessa collana ha già curato Le canzoni dei Beatles) poteva raccontare la storia di Harrison attraverso le sue canzoni: lo ha fatto con competenza, passione, ludicità, trasporto. Traducendo i testi ma individuando le caratteristiche peculiari di questo grande artista: il carattere mite ma anche ironico, gli interessi culturali, i temi come l'amore e la vita, narrati sempre con sincerità.

Donato Zoppo

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