di Andrea Benedetti
Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2006
Ok, ok, con il progressive la techno non c'entra nulla. Ma questo non è un buon motivo per restare chiusi nella torre d'avorio e ignorare questa musica. E siamo proprio sicuri che tra l'art rock degli anni '70 e questa rivoluzione sonora non ci siano legami? I pionieri Juan Atkins e Afrika Bambaataa erano indomabili amanti dei migliori Kraftwerk: la band tedesca ha rappresentato una delle massime influenze - insieme alla black music - della techno, che ha visto nel gruppo di Hutter e Schneider la massima espressione della miscela pop-elettronica, sperimentazione-melodia.
Un'altra band tedesca, gli Ash Ra Tempel, è stata un "totem" per molti gruppi techno, e ancora oggi i migliori dj internazionali amano utilizzare gli imponenti samples di Manuel Gottsching. Proprio lui è stato decisivo nella nascita e nello sviluppo della techno italiana: nel 1989 il dj Massimino era solito inondare le discoteche della riviera romagnola con E2-E4 di Manuel e fu proprio da questa idea che nacque il disco Sueno Latino, con la partecipazione del chitarrista tedesco.
Non è un caso neanche il fatto che tra Chicago e Detroit si sia diffusa una musica chiamata progressive, una fusione tra electro, hip-hop, funk e disco music italiana. Se questo non bastasse segnaliamo che l'autore Andrea Benedetti - dj che ha vissuto in prima fila il fenomeno negli anni '90 - approfondisce la nascita della techno italiana partendo proprio dall'elettronica tricolore, in particolare Area, Battiato e Krisma. Vero è che tra prog e techno ci sono distanze spesso incolmabili, per presupposti e risultati, ma è interessante segnalare quali sono stati i punti di contatto. A questo aggiungiamo che il libro è scritto bene, è avvincente e contiene anche un cd allegato con i classici della scena techno italiana, a partire dalla celebre Sueno Latino.
Donato Zoppo
www.stampalternativa.it
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